Clogstafel – Anime Ribelli

Clogstafel – Anime Ribelli
La gita
mccandless
5 15/08/2017

Premetto che purtroppo non siamo stati in grado di terminare la via: ahimè il passo di 6b+ del 6° tiro mi ha “rimbalzato” miseramente. Ho comunque voluto inserire la gita per dare qualche informazione aggiuntiva (ovviamente solo sui tiri da noi percorsi) e per cercare di portare alla luce quella che a mio avviso è una via spettacolare, a torto poco (o per nulla) frequentata.

Per raggiungere la sosta di attacco della via si può seguire il diedro proposto in relazione ma, in tal caso, è necessario posizionarsi sul ghiacciaio per far sicura. Noi invece abbiamo seguito il sistema di cenge che parte all’estremità sinistra del ghiacciaio (vedi foto della gita per maggiori dettagli): il tiro è tutto da proteggere (abbiamo utilizzato la serie completa di Camalot C4 e un paio di friend micro) e, nella parte finale, richiede di disarrampicare fino alla sosta (passi delicati e non protetti per il secondo di cordata). Si consiglia di sfalsare le corde per evitare attriti e, soprattutto, per recuperare qualche metro di corda (il tiro infatti è al limite dei 60m).

L1: dopo il primo fix è necessario seguire la fessura (da proteggere) fino al secondo fix. Da qui parte una placca meravigliosa e continua fino alla sosta, caratterizzata da stupendi buchetti e lamette. 6a+
L2: stupendo tiro di placca analogo al precedente, continuo dall’inizio alla fine. A mio avviso le difficoltà sono identiche a quelle del tiro precedente. 6a+
L3: meno continuo e dunque più rilassante dei precedenti. Ad un primo muretto verticale segue un tratto più abbattuto che porta ad una placca delicata con diedro (caratterizzato da roccia delicata: fare attenzione), al termine del quale è presente un tettino da superare a sinistra dello spit (fare attenzione al blocco staccato presente a sinistra dello spigolo della placca: ci ho appoggiato un piede e mi è sembrato un po’ mobile!). 6a
L4: anche in questo tiro il grado è dato da un singolo passo (il tettino prima della sosta), il resto è facilmente arrampicabile senza particolari preoccupazioni. 6a
L5: facile tiro lungo (50-55m) un po’ “erboso”. La sosta S5 si trova in linea con il primo fix (visibile dalla S4) ma non è visibile fino all’ultimo.
L6: parte iniziale sul 6a/6a+, con alcuni riposi intermedi, fino al tratto di 6b+ (due fix ravvicinati) dal quale ci siamo calati.

Il passo di 6b+ è ben protetto, ma i fix sono posizionati in modo da non poter azzerare in alcun modo le difficoltà. In generale la chiodatura è piuttosto distanziata (almeno 5m sui tiri di 6a/6a+) e quindi bisogna sentirsi a proprio agio lontano dal chiodo su tali difficoltà. Limitandomi a quanto visto fino alla L6, credo che sia necessario avere un solido 6b+/6c per godersi la via.
I fix delle soste sono in ottimo stato, ma i cordoni sono ormai secchi e scoloriti (se qualche volenteroso ripetitore volesse sostituirli…).
Le calate sono veloci e senza particolari rischi di incastro. Dalla S0 è possibile calarsi al di là del ghiacciaio (calata al limite dei 60m; potrebbe essere utile lasciare le scarpe alla sosta S0 per l’attraversamento del tratto nevoso in calata).
La parete prende il sole già dalla prima mattina, però va in ombra presto (13:00 – 13:30 circa).

La via è sicuramente di grande soddisfazione, sia per l’ambiente isolato e severo, sia per la roccia spettacolare. Purtroppo però sembra essere molto poco frequentata e conosciuta. Spero che qualche foto e qualche informazione aggiuntiva portino ad una maggiore frequentazione di questa piccola “perla” nascosta.

Un enorme ringraziamento a Marco che ha sempre voglia di esplorare e di andare all’avventura insieme, e che accetta (quasi) sempre le mie proposte.

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