La via è meritevole, la roccia è buona, ma attenzione: c’è stato un crollo in L5, meglio non avere nessuno sotto…
A proposito: la sosta S4 è nascosta in alto a destra, ora è presente anche un cordino azzurro con maillon sul terrazzino sotto, si può sostare anche lì.
Niente neve all’attacco.
Non capisco le descrizioni che fanno fare il sentiero per arrivare al Col Mercière, quando si possono salire le comode piste e strade a destra…
La via ha le soste su 2 spit da collegare e qualche (pochissimi) spit di progressione; non ci sono chiodi.
Non è sempre facilissimo integrare.
Insomma, una salita di carattere, dove in alcuni passi il 5b dichiarato non è certo regalato, oltre a richiedere sangue freddo.
La via resta in ombra fino al primo pomeriggio, noi stavamo benissimo (zero termico a 4.400 m!).
Prestare attenzione a qualche pietra instabile qua e là, insomma io non salirei con troppa gente sopra la testa. In genere si scala da soli, qui, ma noi avevamo una cordata francese al seguito.
Discesa evidente dal Passo delle Portette, il primo che si incontra scendendo il versante sud per pietraie.
Avevamo nuts e friends, ma non li abbiamo usati, solo qualche fettuccia.
Con Simone, motivato e affidabile, anche nei momenti “caldi”.
Foto e report:
dani-climb2.blogspot.it/2016/08/testa-del-claus-m-2897-sperone-ovest.html