![L'ometto sul pendio e i muretti di pietre](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9407-320x240.jpg)
![Visuale sul canale da raggiungere quando si è ancora sul pendio (il canale da salire è quello più a DX) In cima si vede la forcellina da cui bisognerà uscire per passare all'altro versante.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9408-180x240.jpg)
![Una volta alla base del canale la visuale del traverso fatto dal pendio](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9409-320x240.jpg)
![Il canale da salire (DX)](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9411-1-180x240.jpg)
![La cengia dopo la forcelletta. Bisogna salire sulla SX per roccette e erba cercando il facile fino a tornare in cresta.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9415-180x240.jpg)
![Una delle rampe appoggiate con rocce e erba che riportano in cresta.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9419-320x240.jpg)
![Una volta ritornati in cresta si vede la vetta della Testa del Claus. Il primo tratto è affilato, ma percorribile, poi quando diventa meno agibile si resta lato Italia, fino all'intaglio sotto alla vetta.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9421-320x240.jpg)
![Dall'intaglio le placche da risalire dritti seguendo la fessura erbosa sfruttando i vari appoggi e l'aderenza sulle placche stesse.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/07/DSCN9424-320x240.jpg)
Quando si inizia a salire dal Passo delle Portette conviene rimanere sempre abbastanza vicino al bordo destro (lato Rif. Questa) per poter controllare bene il punto dove iniziare a traversare verso DX.
Ad un certo punto sul pendio c’è un ometto e poco oltre ci sono anche dei ruderi di muri. Quando si vedono quelli bisogno tagliare verso il bordo e andare a cercare la traccia poco percorsa che in leggera discesa e superando qualche saltino in disarrampicata entra nei colatoi dei canali. Più o meno a metà c’è anche un ometto che conferma di essere sulla strada giusta (in ogni caso al di fuori ci sono o placconate oppure canali erbosi verticali).
Una volta dentro alla montagna, il canale da prendere è quello più a destra che si risale con bella arrampicata su saltini di ottima roccia, max III, non esposto. Una volta che il canale si apre bisogna uscire dalla forcellina erbosa in alto a destra che taglia lo spigolo e porta su una cengia erbosa sovrastata da saltini rocciosi e erba. Salire cercando il facile fino a riportarsi in cresta da cui si vede finalmente la cima principale.
Una volta in cresta prima vi sono alcuni brevi tratti piuttosto esposti da superare restando sul filo a volte lato Italia a volte lato Francia. L’ultimo tratto si resta qualche metro sotto la cresta lato Italia fino a giungere ad un intaglio.
Si passa sull’altro lato e si sale dritti per placche appoggiate, a tratti lichenate, ma con diversi appoggi per i piedi per una quindicina di metri, max II+, fino a sbucare in vetta.
Il rientro è per la normale.
Nota (la traccia GPS contiene anche la traversata della Cime de Tavels salendo agevolmente dalla Bassa della Lausa, ma con tracciato non banale e vari saltini da disarrampicare per scendere verso la bassa del Drous)
Traversata veramente bella. La cresta SE del Claus è nettamente più bella della sua Normale che procede all’infinito a mezza costa su terreno non agevole. Soltanto bisogna avere esperienza nell’orientamento, in quanto spesso non è banale.