Claretto (Rio) Sezione superiore

Claretto (Rio) Sezione superiore
La gita
blopum
4 25/10/2012
Accesso stradale
srada interpoderale x rif. stellina
Sosta
buoni
Scappatoie
si a meta percorso dx
Navetta
possibile chiavi al comune

Sfruttando forse l’ultima giornata mite della stagione affrontiamo la parte alta del Claretto, con Lele saliamo x navetta all’intermedia del rio per poi continuare con la seconda auto all’ingresso alto. Useremo 2 corde leggere ma il fardello di materiali, trapano, placchette, bulloni e pitòn di svariate misure è greve. Alle 10.15 infiliamo la corda nel primo anello di calata su dorsale a sx dopo il guado. Saltiamo il doppio armo appena sotto che sembra buono, la seguente calata è su cordone nuovo con maillon messo riparato fuori flusso, anche un vecchio armo posto in alto scomodo da raggiungere. Cominciamo a infilarsi nei lavorati e tortuosi meandri scuri del rio ripristinando quasi tutti gli ancoraggi, circa una 30tina e rivedendo le poche sopravvissute. Abbiamo usato solo fix lunghi, 2 catene , singoli x brevi calate, e piastrine doppie anellate nelle calate lunghe andando a cercare spigoli e anfratti riparati a volte molto avanzati ed esposti. Dove non era possibile armato su roccioni centrali messi ortogonali rispetto al flusso. Alcune calate sono da concatenare con 2-3 risalti, attenzione ai recuperi! nella parte bassa abbiamo usato l’anello con la piastrina spaccata come deviatore per la corda di recupero, l’incastro è quasi certo, dopo la c35 la gorgia concede un po’ di sfogo allargandosi e ci si cala x 2 volte su piante, poi ancora 2 calate e si esce dal budello. La discesa è lunga e impegnativa molte calate sottocascata con buon flusso fresco, circa a metà percorso esiste una via d’uscita a dx attrezzata su vecchia corda. Il Claretto ci ha impegnati duramente sul piano psicofisico fino alle 18.58 ora in cui sfiliamo l’ultima corda. Buio.
Questa parte non è stata resinata x mancanza di tempo e di manodopera, ma possibile renderla molto sicura e inviolabile imponendo 4-5 chiodi a U.
Osservazioni: scendendo le 2 gorge abbiamo notato un grosso masso nel Marderello che nessuno si ricordava l’esistenza, probabilmente scalzato o spostato dalla potenza delle piene. I locali sostengono che bastano 25 mm di piogge per innescare le colate detritiche. ll Marderello può scaricare anche in periodi asciutti avendo enormi frane che incombono a monte, meglio sarebbe visionare la partenza prima di entrarci. Il lago epiglaciale formatosi ai piedi del Rocciamelone è attualmente drenato e scarica in territorio francese, e dopo il primo svuotamento artificiale ha causato la temporanea siccità del Claretto dove attualmente le piene sono meno frequenti ma più devastanti essendo stretto e con pochi punti di sfogo, quindi presumibile che la pressione salga sulle pareti laterali smerigliando tutto per decine di metri. Abbiamo notato una catena posta molto alta , avanzata e inaccessibile che anche quà ci ha fatto pensare ad una erosione della forra recente.
Ringrazio Lele Foglia per l’abnegazione messa, Luca per la concessione del suxtrapano, Cristian Buda per il reportage fotografico. E tutti i partecipanti al riarmo. Buone discese CIAO.

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