- Accesso stradale
- al pian rasur strada malto danneggiata dai fiumi in piena
Salito con Massimo per il lungo ma panoramico sentiero per il Pagarì. A mezzogiorno giunti al Rifugio, come prima cosa, ci siamo meritatamente gustati la leggendaria birra del Pagarì. Dopo alcune foto di rito, particolarmente ispirate grazie a qualche birretta, reclutiamo Roberto di Genova, per la gita dell’indomani. Ci prepariamo per una lauta cena, a dir poco spettacolare e con un buon digestivo finale ci mettiamo a nanna. 19/08 Sei e mezza colazione e poi su verso il Passo Pagarì, di li saliamo facilmente il Clapier, come sopra descritto, dove però le solite nuvole e la foschia, ci inpediscono di vedere il mare. Di ritorno, ai piedi del Clapier, saliamo per facili cengette erbose la Cima Pagarì, alcune foto e poi scendiamo verso il colle seguendo i numerosi ometti. Tornati al Rifugio, dopo aver firmato il libro e salutato il gestore, ci dirigiamo a valle, passando per il Lago Bianco, dove becchiamo “un signor temporale” mista grandine. Tra rombi di tuoni e saette, scendiamo a Pian Rasur, dove i fiumiciattoli diventati torrenti in piena, hanno distrutto la strada e i ponti. Ne attraversiamo tre, con qualche difficoltà e anche il quarto, grazie a un prode boscaiolo, che con due travi, a costruito un ponticello di fortuna. Fradici…ma appagati…per la bellissima gita, torniamo a casa. Un saluto a Roberto. E i miei migliori complimenti ad Aladar e signora e un arrivederci al prossimo anno.