Civrari (Monte, Punta Imperatoria) da Niquidetto

Azzeccata la giornata ed azzeccato l’equipaggiamento.
Nonostante in pianura fosse tutto coperto, qui il cielo si è aperto ed ha regalato uno spettacolare panorama a 360° di montagne emergenti da un mare di nuvole, anche più suggestivo che avere vista libera sulla pianura.
Per quanto riguarda l’equipaggiamento, partito con solito zaino stracarico di giacche e ricambi, che però sono serviti perché in vetta tirava forte vento e a star fermi ad ammirar il panorama faceva parecchio freddo.
La neve comincia a tratti sopra i 1300 m all’ombra, ma poi sparisce ed è continua e ciaspolabile solo sopra i 1700 m.
Traccia presente per la via diretta fino in cima a Punta Imperatoria. Io poi ho fatto un pezzo con ramponi e picca per andare sulla cima con il cumulo di pietre verso nord-est. Al ritorno ho battuto la traccia fino al Colletto del Civrari e di lì a scendere di nuovo al lago (non visibile). Dove non c’era traccia batutta utile il GPS, perché i sentieri estivi ed i relativi riferimenti non sono individuabili, specie se non siete mai venuti qui.
Il tratto di rocce appena sotto i 1700 prima di calzar le ciaspole è parecchio insidioso: ci sono rocce ad elevata pendenza ricoperte di un misto neve / ghiaccio / acqua: lì le ciaspole non sono utilizzabili, e coi soli scarponi soprattutto a scendere si scivola parecchio tanto che sono caduto un paio di volte. Forse sarei andato meglio coi ramponi, ma non avevo voglia di rimetterli per poche decine di metri. Di fatto i ramponi sono utili più che altro in cresta se uno vuole fare tratti stretti dove c’è misto neve / roccia che non consente l’uso delle ciaspole.

Ultima gita prima delle restrizioni di Natale, per altro inutili per questo tipo di gite, dato che non ho visto assolutamente nessuno dall’inizio alla fine del giro.