Una bella salita, dal valore soprattutto storico: di cosa erano capaci i nostri antenati, con le attrezzature del tempo!
Ottima la relazione sul blog di Pietro Godani (v. gita sotto), da integrare eventualmente con info e schizzo della guida Cai Tci. Accoglienza al rif. Tissi stupenda, davvero due idoli Walter e Paola.
La parete è asciutta a parte brevi tratti incassati (camini ecc.). Il tiro della cascata piscia un po’, creando viscidume su appigli e appoggi ma nulla di torrenziale. La roccia spesso non è buona, occhio soprattutto nelle parti facili a cosa si tira e ai detriti smossi dalla corda: noi abbiamo disgaggiato parecchio… Per la delicatezza della roccia, inoltre, non si riesce più di tanto ad accorciare i tempi facendo conserva sul facile. Noi avevamo una serie di friend fino al 3, ma in alcuni punti può esser utile il 4 (non abbiamo usato invece i nut). Essenziale il martello per ribattere i chiodi in loco (molti ballano) e qualche chiodo da aggiungere all’occorrenza.
In discesa ci siamo fermati al rif. Torrani, accolti a braccia aperte dal mitico Venturino, che ci ha sfamati e deliziati con le sue grappe.
L’indomani abbiamo così risalutato gli amici del PGHM Chamonix, appena usciti da “Chimera verticale”: chapeau!
Con Ale