Ciuleri (Bec d’la) Varie

Ciuleri (Bec d’la) Varie
La gita
mfkeeper
3 11/08/2012

Bel monolite decisamente sperduto.
Effettivamente concordo con Michele Motta, nella descrizione vi sono alcune imprecisioni. Innanzitutto la quota della cima del monolite é, misurata da altimetro, 1570 m, quindi la quota base di arrapicata é 1400-1500 m, a seconda delle vie e non 1700 m (questo mi ha portato parecchio fuoristrada nel trovare gli attacchi e sono arrivato quasi in cima a piedi). Di conseguenza il dislivello di avvicinamento é 50-150 m (la macchina si lascia a 1350 m). Nonostante questo l’ avvicinamento non é solo 20 minuti, ma almeno 30-40 minuti per le vie in basso e un’ oretta per quelle più in alto.
Noi alla fine abbiamo fatto solo 2 bei tiri sulla parte alta ed effettivamente emergente del monolite, evitando la parte sepolta dal bosco. In seguito ho capito che si tratta di L4 di “Sensazioni” (in buona parte in comune con L2 di “Atreju”), poi spostandosi a dx L3 di “Atreju” (che credo una volta fosse la “Via dei Folletti” che noi cercavamo).
AVVICINAMENTO
Lasciata la macchina al tornante, proseguire dritto, scavalcare la staccioanta e guadare il torrente Ovarda. qui c’é un sentiero che é facilissimo perdere (forse un paio di segni rossi ma non fateci affidamento) e che porta sul costone alle Case Gelà di sotto 1436 m. Dieci metri sotto queste (né più in alto né più in basso), in corrispondenza di un grosso masso, traversare in orizzonntale il costone fino ad arrivare ad una traccia che passerebbe sull’ altro versante e conduce (sparendo) ad un altro torrente. Una frana taglia la traccia, ma da lì bisogna passare risalendo e ridiscendendo brevemente. Traversare il torrente (che qui non é più il “Torrente Ovarda”), dopodiché per gli attacchi delle vie basse, non saprei, per la via fatta da noi occorre tenersi sulla sinistra del monolite, per terreno ripido e impervio (canalini, roccette ed erba). Arrivati in qualche modo alla roccia sulla destra, in corrsipondenza dell’ attacco di “Turris eburnea”, traversare a destra su una cengia fino al caratterstico intaglio.
ARRAMPICATA
Primo tiro (L4 di “Sensazioni” (in buona parte in comune con L2 di “Atreju”), 30 m, diff. 5a poi 4: si sale il muretto dietro l’intaglio e, al suo termine, ci si ribalta sulla placca, oppure in spaccata. Si prosegue, con divertente arrampicata, sul filo di spigolo a sinistra, per scaglie e lame. Raggiunta la sommità del salto ci si sposta a sinistra, raggiungendo la sosta su di un comodo ballatoio.
Secondo tiro (L3 di “Atreju”, che credo una volta fosse la “Via dei Folletti”), 30 m, diff 5c (come da guida “Valli di Lanzo”, forse 6a (come indicato da descrizione): invece che proseguire per “Sensazioni”, tiro meno bello e ancora in ombra al mattino, spostarsi di 4-5 metri in orizzontale fino al secondo spit di L3 di “Atreju”. Si giunge contro uno strapiombino, sul filo di spigolo del monolite. Ci si alza bene con i piedi stando con le mani basse, per poter afferrare il filo di spigolo il più in alto possibile. Sbilanciandosi verso sinistra si raggiungono delle sporgenze arrotondate che permettono di ristabilizzarsi con i piedi. Con un po’ di decisione si raggiungono delle tacche nette su cui ci si alza per alcuni metri fino a raggiungere la sommità della guglia al congiungimento delle altre vie.
DISCESA
Con un’ unica doppia da 55 m, sulla parete nord fino alla base nei pressi dell’ attacco di “Turris eburnea”.

In compagnia di Melina

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