Circuito dell’Annapurna

Circuito dell’Annapurna
La gita
bagee
5 10/10/1997

In bus da KTM sino a Besisar (780 m.)
gg 1 – Besisahar-Upper Ngadi (1000 m.)
gg 2 – Upper Ngadi-Syange (1100 m.)
gg 3 – Syange-Tal (1650 m.)
gg 4 – Tal-Besi Salla Chari (2500 m.)
gg 5 – Besi Salla Chari-Bhratang (2850 m.)
gg 6 – Bhratang-Hongde (3340 m.)
gg 7 – Hongde-Manang (3540 m.)
gg 8 – Manang (sosta)
gg 9 – Manang-Yak Kharka (4050 m.)
gg 10 – Yak Kharka-Thorong Phedi (4500 m.)
gg 11 – Thorong Phedi -Thorong Là (5416 m.) -Muktinath (3810 m.)
gg 12 – Muktinath (sosta)
gg 13 – Muktinath (sosta)
gg 14 – Muktinath-Jomsom (2850 m.)
gg 15 – Jomsom-Larjung (2550 m.)
gg 16 – Larjung-Ghasa (2080 m.)
gg 17 – Ghasa-Tatopani (1250 m.)
gg 18 – Tatopani-Chitre (2300 m.)
gg 19 – Chitre- Ghorapani (2900 m.)
gg 20 – Ghorapani-Tarapani (2700 m.)
gg 21 – Tarapani-Chomrong (2000 m.)
gg 22 – Chomrong (sosta)
gg 23 – Chomrong (sosta)
gg 24 – Chomrong-Landrung (1650 m.)
gg 25 – Landrung-Dhampus (1700 m.)
gg 26 – Dhampus-Sarangkot (1550 m.)
gg 27 – Sarangkot-Pokhara (800 m.)
gg 28 – Pokhara
gg 29 – Pokhara
gg 30 – Pokhara-KTM

Spesso si fa a gara a chi è riuscito a fare il giro completo in minor tempo, noi andando contro corrente, abbiamo allungato quanto possibile, riuscendovi in ben 30 gg di tenda…
Come tutti ormai si parte da Bhesisar e di primo mattino veniamo male apostrofati da un individuo a cavallo che urla e sbraita in mezzo ai porters che stanno dividendosi i colli; noi non capiamo, ma loro forse si, più tardi capiremo anche noi.
Il tempo è bellissimo e caldo e cosi si manterrà per buona parte del tour.
Risaliamo le varie tappe della Marsyangdi Khola senza problemi su e giù per i sentieri attraversando poveri villaggi ove bambini mezzi nudi ci vengono incontro sempre allegri e sorridenti; la povertà di questi luoghi è evidente ma apparentemente c’è da mangiare per tutti, prova ne è che questi piccoli non sono magri o denutriti, ma spesso solo ‘’mal ciadlà’’.
Bello il villaggio di Tal, con la sua numerosa comunità di profughi tibetani e le sue cascatelle alle spalle; salendo si lascia la foresta tropicale per un ambiente di tipo alpino con conifere, piccoli orti con cavoli, piante di mele e campi di grano saraceno; oltre il villaggio di Bagarchap il sentiero ci impegna parecchio nell’ attraversamento di una zona di frana, conseguenza delle alluvioni del ’95; durante la sistemazione del campo di Besi Salla Chari ricompare un tizio a cavallo che si lamenta vivacemente con noi perché maltrattiamo e sfruttiamo i portatori, quindi terminata la sfuriata scompare nell’oscurità della foresta così come era comparso.
Lasciamo Chame mentre nei pressi di un tempio dedicato a Durga si sta compiendo un rito che comporta il sacrificio di un caprone al quale viene mozzata la testa e poi trascinato dal candido bramano per tre giri attorno all’ edificio lordando tutto del sangue purificatore; ovviamente poi si mangeranno l’ arrosto.
A Bhratang abbiamo un leggero terremoto che provocherà solo un po’ di spavento mentre vi saranno ingenti danni sul versante tibetano; stupenda la piana di Pisang sotto l’ incombente parete Nord dell’ Annapurna 2 e incredibile l’esoterico villaggio di Braga, in perfetto stile tibetano, ché può continuare ad esistere solo perché in questo luogo non piove mai ….!!
Nel giorno di sosta a Manang al mattino saliamo alla ‘’Collina degli Inglesi’’, nel pomeriggio scendiamo al Gangapurna Lake e saliamo oltre il lago dove si ha una splendida vista su Manang ed il percorso dei giorni a venire.
Per il passaggio del Thorong Là lasciamo le tende prestissimo ed alle 6,30 io sono al colle in una splendida ma gelida mattinata e a 14°C sotto zero rimango a lunga in attesa dei compagni.
Incantevole la posizione di Muktinath, alle porte del Mustang chiuso, con la sua commistione di templi buddisti e indù in uno dei quali arde una fiamma perenne (questo fenomeno è già menzionato nel Mahabaratha, un poema epico indù di oltre 3000 anni fa); assistiamo anche ad un funerale officiato da monaci buddisti, con tanto di trombe, kangling e damaru, una cerimonia che richiama un po’ le ns. processioni di un tempo.
Scesi a Kagbeni si entra nella Kaligandaki strapazzata dai venti catabatici che tutti i giorni alle 10 fermano i voli a Jomsom; scendendo verso valle si lasciano gli aridi terreni d’ alta quota per rientrare gradualmente in foresta.
A Tatopani è d’ obbligo, dopo 17 giorni, una lunga immersione nella sua fonte calda, tanto da uscirne lessi ed emaciati.
Risalendo la Ghar Khola verso Ghorapani siamo sorpresi da un violento temporale con tanto di copiosa nevicata che ci costringe ad accorciare la tappa e prendere riparo all’ interno di una scuola;
Nella levataccia di Ghorapani per la salita a Phon Hill ad ammirare l’alba su Dwalagiri ed Annapurna veniamo beffati da una spessa nuvolaglia che sale assieme a noi … a cui segue una lunga giornata in foresta per il trasferimento a Tarapani; nel bel mezzo di questa uno strano cartello cattura l’ attenzione e tradotto suona come ‘’ attenzione trekkers, potreste incorrere in rapine con violenza’’; la spiegazione, che vale anche per i due strani incontri avuti in precedenza è che potremmo incontrare e venire derubati da briganti, ovvero i guerriglieri maoisti che contrastano il governo e sono presenti in queste zone.
Il mattino della ripartenza piove a dirotto ed il dilemma è: fermarci o proseguire; si decide di sfidare la sorte e si prosegue; sarà una giornata di temporali e pesanti piogge monsoniche che trasformano i sentieri in torrenti e ci porterà a Chomrong fradici, noi ed i bagagli.
In questa giornata, ad una quota al di poco superiore a noi ha nevicato abbondantemente mettendo a forte rischio valanghe il sentiero per il proseguimento del percorso verso il B.C. dell’ Annapurna
per cui facciamo sosta forzata in Chomrong aspettando l’ eventuale cessazione del pericolo.
dopo due giorni, a giudizio dei locals permanendo la possibilità di cadute di valanghe, rinunciamo al B.C. ed invertiamo il cammino in direzione Phokara; riprende pertanto il tranquillo saliscendi di valli e ‘’dheurali’’ tra foresta e campi coltivati in mezzo a bufali che vagano solitari, attraversando innumerevoli villaggi tutti uguali e tutti diversi, con i soliti lodge, gli immancabili bambini a questuare penne o caramelle.
Penultimo campo a Sarangkot, uno splendido spalto 800 m. sopra il lago di Phokara con la città da una parte e la lunga ed imponente catena del massiccio dell’ Annapurna (60 Km.) dall’ altra, ed il profilo del bel Machapuchare in primo piano.
Scesi in Phokara mettiamo il campo in riva al lago e vagando un paio giorni nei paraggi e quindi dopo tanta aria fina facciamo rientro in bus nello smog di KTM.

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