Buone condizioni che non dureranno ancora per molto. Ieri sera ha piovuto e nella notte vi è stato un discreto rigelo.
Avvicinamento su neve portante. Pendio iniziale lievemente sfondoso fino alla terminale che si passa molto bene a ridosso del bordo sinistro della parete. Neve dura dalla terminale fino al passaggio di roccia. Pendio sommitale anch’ esso in neve dura e con un tratto di ghiaccio affiorante di circa un’ ottantina di metri maggiore rispetto ad una settimana fa (cfr relazione del 26.06). Il passaggio di roccia è semplice ed il friend incastrato è sufficiente. Dal friend obliquare vs sinistra (intuitivo) per riprendere il pendio. Discesa tracciata. Dal gendarme posto sul bordo canavesano occorono alcune doppie ma si scende ottimamente in conserva protetta (consigliato). C’ è una moltitudine di soste di varia qualità, alcune fruste, altre migliori.
In punta alle 9, un’ oretta abbondante per scendere. Rientro effettuato su neve ancora portante fino a raggiungere la morena che conduce in breve al Vittorio Emanuele.
Avevamo gà salito entrambi un paio di volte questa parete, quando ancora esistevano la via “Chiara” e la via del “Canalino”.
Questa Nord, oggi, ha una morfologia diversa al pari dell’ itinerario non meno interessante ma meno lineare e più scabroso.
Pierfrancesco Brignolo, Giovanni De Rosa. Un giorno felice