- Accesso stradale
- ottimo fino a Pra Catinat, ampio parcheggio nello spiazzo dei sanatori
Partito tra le nebbie e non vedendo la meta ho portato tutto l’armamentario (ciaspole, ramponi, piccozza) ma una volta uscito dalle nuvole a 1900, nei pressi di una bergeria, ho capito che sarebbe stata una gita escursionistica o quasi.
Anche il tratto boscoso esposto ad ovest che permette di accedere al pendio di salita presenta poca neve, e non servono le ciaspole.
Perso il sentiero son salito sostanzialmente dritto per dritto, fino a raggiungere il pendio finale.
Inizialmente pensavo di mantenermi a destra, poi quando mi son reso conto che diventava troppo ripido e senza grosse possibilità di zigzagare mi sono spostato verso la parte sinistra del pendio, alternando zolle erbose scivolose a piccoli nevai altrettanto scivolosi.
In discesa ho optato per calzare i ramponi, sostanzialmente per l’erba scivolosa.
Una volta tornato al limite del bosco, dove si apre il vallone a quota 2200 m, sono salito fino al colletto Jouglard (qui ho usato le ciaspole ma più che altro per scelta, perchè la neve è quasi sempre evitabile), per poi scendere la lunga e panoramica dorsale sud dal dosso di quota 2500 m, ricollegandomi al percorso di salita nei pressi della bergeria.
A parte uno scialp che ha subito desistito, ambiente solitario e selvaggio (tantissimi animali avvistati). Per salire al Colle dell’Orsiera consiglio le ciaspole, seppure la neve non sia certo abbondante.