- Accesso stradale
- La strada per il Teleccio è in condizioni ogni anno un po' peggiori del precedente, ma pian piano si arriva alla diga senza problemi.
- Traccia GPX
Gita piuttosto lunga in uno degli angoli più sperduti del Gran Paradiso resa faticosa dalla totale mancanza di sentieri una volta superato il lago di Motta. Da qui in avanti si incontrano solo infinite pietraie intervallate da qualche sezione di rocce montonate. Queste ultime sono utilissime per guadagnare tempo a patto che siano asciutte.
Alcune osservazioni circa la descrizione dell’itinerario e i commenti riportati nelle gite.
– Il nevaio nella parta alta del vallone, come prevedibile, non esiste più. Quindi l’accesso al colle è diventato un po’ più malagevole anche se la pietraia che ne ha preso il posto è tutto sommato abbastanza stabile.
– la sezione in cui si arrampica è veramente brevissima (meno di una decina di metri) poi più che altro è sufficiente aiutarsi con le mani.
– la cresta non è il massimo in quanto a stabilità, ma non peggiore di analoghe creste nella zona.
– la vetta è effettivamente di piccole dimensioni ma c’è comunque abbastanza spazio per una foto. Manca invece il classico triangolino del CAI di Rivarolo.
Accludo la traccia GPS sperando così di invogliare qualche avventuroso a riscoprire questo luogo ormai dimenticato del Gran Paradiso.