Gita faticosa ma di soddisfazione, si percorre per intero il lunghissimo vallone di Sea, luogo affascinante ricco di suggestioni e importanza storica.
Avvicinamento abbastanza agevole, intuitivo; dal bivacco si scende seguendo gli ometti (visionare il passaggio la sera prima, si deve scendere subito senza seguire un sentierino a mezza costa che si perde poco dopo) fino a raggiungere i nevai sottostanti. Questi si seguono risalendo tutto il vallone con solo un paio di brevi interruzioni da passare sulla destra, fino al grande ripiano sotto la seraccata del ghiacciaio Tonini, che va rimontata con largo giro sulla destra. Trovata neve portante tranne che sul grande ripiano dove la crosta a tratti cedeva; ottima invece sul ghiacciaio superiore. In totale circa 3h dal Soardi all’attacco.
Attualmente la parete è in buone condizioni; salita la linea centrale con passaggino ripido e delicato (75°, poco proteggibile) nella strettoia iniziale e poi pendii abbastanza sostenuti sui 50, max 55° se si aggira la fascia di roccette superiore, che volendo si potrebbe passare direttamente con un altro breve passaggio ripido. In parete la neve è ancora di tipo più invernale che primaverile/estiva, compattata dalle slavine e dal vento ma non completamente trasformata. Trovato vento abbastanza sostenuto da Nord, fastidioso in cresta.
Discesa relativamente rapida e agevole dalla cresta Est, prendendo quasi subito la cresta secondaria a sinistra, che si segue in discesa (ancora tutto in neve) finchè non si trova un passaggio agevole per guadagnare i pianori sottostanti a destra (ghiacciaio, o ex-ghiacciaio, dell’Albaron di Sea). Si scende poi tenendo la sinistra orografica fino a tornare al pianoro sotto la seraccata, riprendendo il percorso dell’avvicinamento. Impiegate 2h30 fino al bivacco, senza correre.
Saluti alla simpatica cordata di locals partiti 1h20 dopo di me ma arrivati in vetta alla stessa ora, complimenti…