Notazione storica; quando salimmo il 31 maggio del 1965, (giorno del mio diciannovesimo compleanno) la parete era un unico scivolo di neve con al centro, in alto, un grosso seracco pensile; in conserva, in un paio di ore fummo in cima, salendo su neve dura perfettamente ramponabile la linea che passava a sin del seracco; solo in alto negli ultimi 70-80 metri lo spessore di neve si assottigliava, lasciando affiorare il ghiaccio, per cui piantammo un paio di quei lunghi chiodi ad U che per toglierli era necessario scavare una buca grossa come un’ anguria!
Oltre a noi quel giorno in parete altre due cordate di amici, una sulla linea di dx e l’ altra, i più bravi, direttamente nel seracco.
Inimmaginabile, allora, che tutto quanto dovesse sparire e ridursi alla bruttura attuale!!