- Accesso stradale
- Dal pian della mussa, libero
Partiti alle 3.40 dal rifugio CIriè, abbiamo imboccato il canale giusto nonostante il buio (Il canale è evidente comunque, a destra del colle battaglia). Più delicate invece le placconate su cui ci si sposta a destra verso il crinale, che si presenta poi come un susseguirsi di tratti di erba ripidissimi e piccoli rifiati. Il terreno diventa meno esigente quando ci si sposta a sinistra per risalire le due ampie morene prima del colle (pietrame instabile ma non rischioso). C’è un ometto sicuramente almeno all’attacco della prima delle due morene. Il passo sotto il colle l’abbiamo fatto in conserva protetta per precauzione, siccome c’era forte umidità e la roccia era bagnata. Di per sè, però, l’arrampicata è molto semplice, secondo noi soprattutto salendo sulla destra e poi piegando più a sinistra verso l’uscita. Scesi giusto un paio di metri dietro le rocce dell’albaron per prendere la neve. Lungo traverso in piano per trovare un passaggio verso la parte superiore del ghiacciaio dell’albaron di sea, interrotto ormai da una ampissima bastionata rocciosa. A questo punto percorso evidente verso la clessidra. A causa della neve che fino a lì aveva sfondato, abbiamo scelto di percorrere le rocce sulla destra della clessidra che portano al triangolo finale, stupendo. Cresta finale ancora con neve al 70% ottima. 5h in tutto.
Discesa sulla normale senza difficoltà se percorsa con attenzione.
Salita a nostro parere stupenda, su terreno sempre vario (dal prato al giaccio ripido, alla arrampicata, alla pietraia) su terreno sempre costantemente esigente e richiedente attenzione. La linea richiede a nostro parere una discreta dose di allenamento e voglia, perchè la prima metà è molto provante fisicamente a causa della pendenza del terreno e dell’assenza di tracce e giunti allo scollinamento ne manca ancora tantissimo. Tutti questi aspetti ne fanno però una salita estremamente suggestiva e soddisfacente, in un ambiente sempre grandioso e selvaggio, mai banale.