Cialma (la), Punta Cia da Comba

Cialma (la), Punta Cia da Comba
La gita
pezzaman-rosso
5 01/06/2013

Questo è un itinerario che avevo in mente da un pò di tempo. Ho deciso di condividerne la relazione oltre 1 anno dopo per futura memoria, mia e di chi vorrà sperimentarlo. Salito come da descrizione partendo dalla mia casa di Cussalma; dal mio punto di vista la parte peggiore è quella nei rododendri, dove davvero si “vola”, nel senso che si procede senza avere la più pallida idea di che cosa ci sia sotto gli arbusti che avvolgono tutto. In discesa grande idea: andiamo a Pratolungo. Sceso al Carello e poi fino all’indicazione per il tiro a volo posta pochi tornanti più in basso, ho imboccato la breve pista che si dirige verso sinistra, poco dopo la sua fine mi sono buttato in discesa lungo una dorsale boscosa molto ripida compresa tra il rio Meden ( quello che arriva alla chiesetta di Pratolungo) ed il rio (di cui non ricordo il nome) che sbocca nell’Orco più vicino al ponte di Pratolungo. Sono arrivato prima ad una località denominata “Meden” sulla carta Mu, quindi ad un gruppo di case poste in posizione incredibile, cioè alla confluenza tra il rio che arriva poco prima del ponte ed il suo principale affluente come da cartina ( in mezzo ai due corsi d’acqua insomma). Da questi ruderi una traccia sembrava andare ad attraversare il rio in direzione di Montigli per rimontare su un’evidente cengia dalla quale si dovrebbe probabilmente raggiungere la località denominata “Mealone” sulla Escursionista e Monti, ma non ho osato tentarla perchè da solo e per via della natura del percorso che era parecchio impervia e scivolosa con almeno un paio di passaggi obbligati ed esposti. Ho quindi continuato a scendere ma in breve mi sono ritrovato bloccato da un sistema di cenge e precipizi non superabile. Dopo alcuni tentativi mi sono deciso a risalire, sperando di intuire una via d’uscita che mi consentisse di evitare una risalita di oltre 400 m di dislivello per poi andare a scendere al Lasum e così, poco prima dei ruderi di Meden riesco a vedere una sottile striscia di verde che arriva fino a fondovalle. La imbocco senza esitazione e questa volta mi va bene perchè dopo aver disceso un lungo, stretto e ripido canalino in mezzo al bosco ritrovo una buona traccia che su terreno ora agevole ( e più “largo”) mi porta alle Colombere e di qui in breve a Pratolungo, da cui me ne torno a Cussalma, stanco morto ma soddisfatto per la doppia avventura andata a buon fine. Va da sè che la discesa che ho appena descritto è assolutamente da evitare per chi è sano di mente.

Salito in solitaria o quasi (avevo con me la volpina Sissy).

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