Cialma di Pietra (Parete) – Pensieri Lontani

La via è bella, da non approcciare se si cercano scalate plaisir e con chiodatura ascellare. Noi siamo saliti dal park del Carello, perché la sterrata in teoria non è percorribile se non da chi possiede fondi. Consiglio di fare altrettanto, anche se sono 900m di dislivello, perché l’itinerario in primavera ed estate è veramente molto bello, con grandi panorami sul Granpa e attraversa distese di prati fioriti.
I primi due tiri sono veramente molto disturbati dalla vegetazione e dai licheni, nonstante presentino alcuni passaggi molto interessanti. A parer mio il tiro più duro è il secondo, che presenta un traverso su saponetta per via dei licheni che ricoprono la placca (per me il 6c se c’è è qui); non bello ma difficile (come avete fatto a piantare il terzo spit se siete saliti dal basso poi una volta me lo spiegate). Assolutamente entusiasmanti il terzo e quarto tiro, che percorrono un sistema di diedri verticali con fessura sul fondo. Arrampicata che non ha nulla da invidiare alle classiche del Becco di Valsoera in questo caso, però 6c su L3 mi pare un po’ regalato. Forse col trapano appeso e tutto l’armamentario è un’altra cosa; io direi 6b+, anche se molto continuo e in gran parte da proteggere (ma si protegge alla grande).
In generale sulla parete le soste cominciano ad essere un po’ vetuste. Lanciarsi nel vuoto con le doppie per raggiungere l’attacco delle vie inizia a provocare qualche brivido lungo la schiena; abbiamo aggiunto un cordone alla sosta di vetta e alla prima sosta intermedia di Orco che Vista (su cui ci siamo calati). Consiglio di portarsi un paio di maillon e qualche cordone da lasciare per integrare. Sulla via parecchi spit cominciano ad avere i bulloni molto arrugginiti.

In genere non amo fare recensioni delle vie, ma in questo caso ho visto che non ce n’erano e ho pensato che la via andasse un po’ sponsorizzata, perché merita.