- Accesso stradale
- con auto alta ok fino al divieto
- Osservazioni
- Sentito assestamenti
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 2000
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Arrivati dal Ciaslaras, abbiamo risalito il pendio dal colle di Roux, tracciando neve farinosa compatta con tratti ventati. Nella parte alta la pendenza aumenta ed anche lo spessore della neve nuova, quindi da fare con attenzione, stando di preferenza vicini alle rocce e sulla dorsale che divide il pendio di salita dal canale. Purtroppo quando eravamo nella parte alta sono arrivate nuvole stratificate dalla Francia, spinte da un vento freddo e fastidioso, che hanno ridotto la visibilità durante la discesa. Il canale comunque era in ottime condizioni, nella parte bassa la farina era un po’ più pesante ma sempre ben sciabile. Nel Vallone del Maurin, mano a mano che si scende, lo spessore di neve diminuisce (non c’è un fondo di neve vecchia), le pietre vengono fuori ed ad un certo punto conviene togliere gli sci e proseguire a piedi. (calcolare almeno mezz’ora di portage fino all’auto)
Al contrario di quanto abbiamo fatto noi, converrebbe salire dal vallone del Maurin, dove c’è meno neve, ma al mattino è bella gelata, e scendere da quello dell’Infernetto, che permette di arrivare in discesa più vicini all’auto con meno pietre.
Al ritorno ottimo panaché all’Ape Maira di Stroppo, dove fanno torte e crepes buonissime, in compagnia di Cuccimaira ed amici.
Con Gino