Chearoco (Nevado) da Quelluani

Chearoco (Nevado) da Quelluani
La gita
bubbolotti
1 07/08/2013
Accesso stradale
Impervio fino alla fine della strada
Traccia GPX
Nevado Chearoco fino a 6050m - Crepaccia terminale

Quest’anno le Ande soffrono di una stagione molto strana: è piovuto e nevicato molto all’inizio del loro inverno rendendo i percorsi molto diversi da come li si trova normalmente. Inoltre il vento ha peggiorato la situazione creando zone gonfie di neve ed altre completamente prive, costituite soltanto di ghiaccio vivo durissimo. A parte le solite salite strapercorse: Huayna Potosì, Illimani e Sajama, le altre montagne quest’anno oppongono percorsi nettamente più impegnativi del normale. In particolar modo alla vetta del Chearoco nessuno è giunto, neppure sul Chachacomani (fino al 12 di Agosto) così come sull’Illampu che sfoggia un pendio di 300m, normalmente di neve, quest’anno di ghiaccio vivo. Difficoltà anche sull’Ancohuma dove molti sono tornati indietro.
Fatta questa premessa posso dire che:
il primo giorno abbiamo percorso il fondo del vallone, acquitrinoso per le strane piogge dei giorni precedenti.
il secondo giorno la salita è stata veloce e poco faticosa, ma il pernottamento a 5150m non dei più tranquilli.
il terzo giorno l’attraversamento del ghiacciaio molto lungo come anche la progressione in salita fra molti buchi visibili e chissà quanti appena nascosti dalla neve, con la nostra guida che si è fatta un tombino incredibile a tracciare su neve della consistenza dello zucchero per molti tratti sprofondando fino all’inguine. Per noi vita migliore ma non tanto visto che la neve instabile spesso obbligava a ritracciare nelle stesse condizioni. Giunti sotto la vetta la triste decisione di abbandonare l’itinerario verso la cresta SW, dove il pendio ripido era costituito nuovamente da neve instabile su placche rocciose quindi troppo pericoloso da percorrere, per deviare lungo la normale per la cresta SE da più di un anno sbarrata da una crepaccia terminale larga 8-10m e profonda qualche decina che attraversa l’intera parete da sx (contro le placche rocciose) a dx dove dà nel vuoto della parete sud. Fermi a 6050m, a 54m dalla vetta! Eterna la discesa su neve sfondosa e collosa fino al campo alto ed altrettanto eterno il rientro al campo base…

Salita resa fattibile dall’infaticabile guida Aldo Riveros che ce l’ha messa tutta per permetterci di raggiungere una vetta remota ed accattivante ma che si è dovuta arrendere di fronte alla montagna. Otto ore e mezza di salita per circa 900m di dislivello. Per non rischiare di ripetere l’esperienza sul Chachacomani (altra montagna severa e remota) in quattro e quattr’otto ha modificato i programmi e ci ha regalato una salita meravigliosa sulla Cabeza del Condor. Ovviamente con Bubbola.

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