Chatelard (Pointe de) traversata punte NE – SO

Chatelard (Pointe de) traversata punte NE – SO
La gita
lucabelloni
4 17/08/2013

Prima gita del we alla Femma. Saliti al rifugio il venerdì pomeriggio prendendo la navetta da Bellecombe a Plume Fine (4 € solo andata, 6 € A/R in giornata) e proseguendo poi lungo il fondo valle per circa 1 h 30. Sabato mattina partenza intorno alle 8 dal rifugio, per attraversare il torrente bisogna individuare la passerella come ben descritto nella relazione, poi lungo traverso su pratoni sotto la Pointe du Gefret. In questo tratto non ci sono ometti, ma a tratti si trovano delle tracce di sentiero che consentono di camminare un po’ meglio che non sui prati pieni di tane di marmotte. Comoda la risalita nel Vallon du Gefret fino al ghiacciaio, qui gli ometti ci sono e sono piazzati nei punti giusti! Sul ghiacciaio ci siamo messi i ramponi per arrivare al Colle Pelvo Roux; non ci sono crepacci, la prima parte del ghiacciaio è tranquilla, poi gli ultimi 150 metri di dislivello sono decisamente ripidi (circa 40°); noi siamo saliti fin dove possibile su neve seguendo un canalino sulla destra, per poi salire gli ultimi 50 metri su detriti e sfasciumi mooooolto instabili (in queste condizioni abbastanza delicato). Arrivati al colle l’idea era di salire la Pointe de Claret (a sx del Colle) in quanto più breve, ma fatti 100 metri sulla cresta ci siamo accorti che la stessa presentava diversi risalti di roccia all’apparenza non banali (a differenza di quanto trovato in una relazione francese che la definiva elementare), quindi siamo ridiscesi al colle salendo alla punta Nord-Est dello Chatelard…la salita, tenendosi sempre sulla dorsale, è banale anche se ripida e al momento si evita completamente la neve fino in cima. Tra l’altro il terreno è ottimo perché si tratta di sfasciumi compatti, in salita non si sprofonda e in discesa si va giù velocissimi…arrivati in vetta verso le 12.30, quasi completamente sereno verso Nord, un po’ di nuvolaglia verso l’Italia con le cime che uscivano solo a tratti dalle nubi. Purtroppo iniziava ad essere tardi e non abbiamo proseguito verso la Punta Sud-Ovest…la cresta sembra in buone condizioni e non difficile, ad eccezione di un intaglio verso la metà, che dalla nostra cima non si vedeva bene.
In discesa nessun problema fino al colle, poi di nuovo con picca e ramponi per scendere il tratto più delicato…nel tratto di sfasciumi bisogna fare molta attenzione a non scivolare e scaricare pietre, poi nel canalino nevoso siamo scesi faccia a monte per il tratto più ripido, quindi superato questo tratti nessun problema fino al rifugio.
Bella gita in ambiente selvaggio e poco frequentato (infatti non abbiamo incontrato nessuno per l’intera giornata!!!). Nel complesso non è difficile, ma l’ultimo tratto per arrivare al colle non è da sottovalutare sia per la pendenza che per il terreno. Assolutamente indispensabili picca e ramponi, corda consigliata se c’è qualcuno non molto a suo agio su questo tipo di terreno.
Ottima l’accoglienza al refuge de la Femma…le stanze sono molto confortevoli, ci sono i bagni all’interno e, rispetto agli standard dei rifugi francesi, si mangia anche molto bene…prezzo della ½ pensione 38 € per i soci CAI.

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