Chasseforet (Dome de) da Pont du Chatelard per il Refuge d’Arpont, Lac de Chasseforet e versante NE

Chasseforet (Dome de) da Pont du Chatelard per il Refuge d’Arpont, Lac de Chasseforet e versante NE
La gita
andrea81
5 19/08/2018
Accesso stradale
ok fino all'ampio parcheggio al ponte

Una salita escursionista al Dome de Chasseforet? 10 anni fa sarebbe stata impossibile, ora a causa della scomparsa quasi totale della parte nordest del suo ghiacciaio, questo ha lasciato posto ad un percorso non difficile, ma che richiede capacità di orientarsi e scegliere la via migliore.
Gita spezzata in due giorni pernottando all’ottimo (davvero ottimo sia come struttura che come cibo, lasagne a cena) Refuge de l’Arpont, anche se ritengo sia fattibile in giornata. Sabato pioggia dal pomeriggio sera ma la domenica mattina meteo ottimale. Non c’è tregua dall’inizio, subito percorso ripido sulla dorsale dietro il rifugio, e poi per l’ancora più ripido pendio che permette di scollinare sul versante del Lac de Chasseforet. Da qui seguito la dorsale inizialmente e poi ho traversato lungamente la pietraia, restando ben al di sopra del lago, puntando alla fascia morenica dove sapevo essere la via di salita grazie alla traccia gps reperita su un sito francese. La salita è tutto sommato agevole, si divide in tre parti: la prima parte su fasce rocciose scure miste a zone detritiche, non ho trovato nessun ometto ma ne ho fatti parecchi (nell’ottica di scendere mi sarebbero serviti), devo dire che sarà fortuna ma ho azzeccato la salita senza dover mai fermarmi a pensare. Raggiunto un ripiano a sinistra del ghiacciaio ormai morente, inizia la seconda parte, dopo aver traversato inizia una lunga fascia di rocce montonate rossastre, percorso piacevole e non stancante, qui c’erano parecchi ometti segno che il percorso inizia ad essere frequentato. Terza e ultima parte, una volta superata la pietraia un po’ franosa per arrivare sul crestone est, è la salita finale molto facile e panoramica.
In cima oltre a me 4 francesi partiti 1 ora prima dal rifugio e attrezzati con viti da ghiaccio, imbrago ecc non si capisce per quale motivo (anche se sia in salita che in discesa si sono incasinati seguendo un percorso sbagliato). Dal rifugio ho impiegato 3 ore ad arrivare in cima.
In discesa come proposto in relazione, ho traversato sull’altopiano erboso ricco di laghetti a valle del lago principale, fino a ritrovare con facilità il sentiero GR5 che mi ha riportato al rifugio. Può essere anche una variante in salita ma allunga un po’ il percorso, invece come discesa è più rilassante e meno spacca ginocchia.
Cima a cui tenevo molto, vedendola sempre dal Moncenisio, ma non pensavo potesse offrire una salita così facile. Avevo piccozza e ramponi ma li ho portati a spasso.
Io la consiglierei…. ma solo a chi ama particolarmente pestare tante pietre.

Link copiato