Charrà (Punta) da Pian del Colle per il Sentiero degli Alpini

Charrà (Punta) da Pian del Colle per il Sentiero degli Alpini
La gita
joker
4 23/09/2014

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo autunno promette di regalare bellissime giornate, terse e colorate come oggi.
La gita alla Punta Charrà offre un percorso molto vario e suggestivo, panoramico dal primo all’ultimo metro.
Io sono partito dal Colomion (dislivello sugli 800m, sviluppo lineare lunghetto), ma ci vuole un’auto adatta perchè la carrozzabile non ha fondo buono. In alternativa, si può partire da Puys e raggiungere il Passo della Mulattiera attraverso un bel sentiero nel bosco, passando dalla Madonna della Sanità, ma il dislivello diventa 1400m. Giunti al Passo, circa 1h dall’auto, un sentierino si inerpica dietro il baraccamento militare e quasi subito inizia la ferrata degli alpini. Non è propriamente una ferrata, ma un sentiero straordinariamente suggestivo che taglia tutta la ripidissima parete N della Charra ed arriva al Passo della Sanità. Ci vuole circa 1 h per percorrerlo, 200m di dislivello, e poco più di un km di sviluppo. Il sentiero sfrutta una serie di cenge naturali e di tratti scavati nella roccia dagli alpini nel ’37, un’opera sicuramente grandiosa, ed è agevolato quasi in continuo da catene e cavi metallici (assicurarsi che tengano, perchè alcuni sono mal messi), ai quali volendo ci si può assicurare. La larghezza varia da 1 a 1,5m, quindi c’è spazio sufficiente, ma attraversa tratti esposti e quindi non lo consiglio a neofiti o inesperti: pur essendo un tratto facile e di grande fascino per gente abituata, ci vuole piede fermo e molta attenzione – soprattutto in discesa – per via dei fini detriti che lo ricoprono. Bisogna indossare il casco, poichè c’è qualche rischio di scariche, soprattutto nell’attraversamento dei canaloni.
Giunti al passo della Sanità, si segue un sentierino coi bolli rossi che risale sottocresta il versante sud. Anche questo sentiero a mio avviso è non banale, attraversa qualche tratto di arrampicata ed è anch’esso sostanzialmente sfasciumoso. Io ho preferito percorrerlo solo in discesa, mentre in salita ho tenuto il più possibile il filo di cresta che è molto bello e divertente (anche qui ci sono dei bolli rossi ma poi si perdono). Preferibilmente ci si tiene sul lato sud, ma in un paio di occasioni si è obbligati a passare sul lato N, che è più esposto. Comunque nulla di complicato: dopo un’antecima, in circa 45 minuti dal passo si giunge sulla cima.
Complessivamente, la gita richiede certamente un minimo di eperienza, ma offre un percorso arioso, decisamente insolito e molto caratteristico. E’ un angolo unico della Valle di Susa, che vale senza dubbio la pena di visitare per la sua valenza storica e paesaggistica.

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