Charbonnel (Pointe de) da Vincendieres

Charbonnel (Pointe de) da Vincendieres
La gita
gondolin
5 28/08/2021
Traccia GPX

Siamo partiti con una certa calma alle 9 di mattina, con temperature abbastanza basse ed un pò di nuvolaglia che si addensava qua e la in prossimità delle cime più elevate. Il sentiero parte nel bosco intorno a 1.900 m di quota da una radura dove “si spegne” la strada sterrata che parte dal fondovalle. Il sentiero esce dal bosco abbastanza in fretta e prosegue sempre molto diretto: intorno a quota 2.350 m. ( e non 2.420, come riportato nell’illustrazione dell’itinerario) il sentiero piega verso est (purtroppo senza che vi siano bolli gialli o altre indicazioni evidenti), per poi proseguire a mezza costa e portarsi verso il Glaciere de Charbonnel. Sul sentiero non vi sono bolli o indicazioni, ma sono presenti alcuni ometti qua e la, pertanto si riesce a seguirlo in modo abbastanza agevole. Dopo l’attraversamento di due torrentelli, il sentiero comincia ad inerpicarsi in modo sempre più diretto verso nord al di sotto del Glaciere de Charbonnel. Una volta superato il ripiano dove è evidente il muretto eretto per poter bivaccare più comodamente, posto intorno a quota 2.800 m, si raggiungono i pendii superiori antistanti i contrafforti rocciosi che sostengono il bacino del Glaciere de Charbonnel. Il canale di accesso al ghiacciaio si trova intorno a quota 3.030 m. di quota circa, ed in questa stagione è completamente sgombero da neve: è piuttosto evidente e di facile percorrenza in ascesa, ma è piuttosto “terroso” e ricco di detriti, perciò se ci sono più persone occorre stare attenti a non provocare scariche di pietre. Abbiamo calzato i ramponi e messo piede sul ghiacciaio intorno a quota 3.250 m.: il ghiacciaio è in buone condizioni, i crepacci sono pochi, stretti, molto evidenti e superabili molto agevolmente su ottimi ponti. Complici le temperature piuttosto basse, abbiamo trovato neve dura e compatta che non aveva minimamente mollato, nonostante l’ora abbastanza tarda. Negli ultimi 80 metri sotto la vetta, dove il pendio si impenna sotto la crestina finale che adduce alla vetta, abbiamo trovato invece ghiaccio vivo, che ci ha costretto a procedere in traverso ascendente con molta circospezione (non abbiamo messo viti da ghiaccio nonostante le avessimo con noi, in quanto siamo riusciti a procedere abbastanza speditamente in sicurezza, sfruttando al meglio picca e punte dei ramponi).
Una volta giunti in cima, il vento freddo e le parziali coperture nuvolose che toglievano la vista sulle numerose cime circostanti, ci hanno indotto ad una breve permanenza in vetta.
Abbiamo effettuato la prima parte della discesa su ghiaccio vivo faccia a monte nuovamente con attenzione e circospezione, poi abbiamo percorso a ritroso l’itinerario di salita piuttosto speditamente e senza intoppi, ed alle 16.30 eravamo nuovamente all’auto.

Bellissima ascensione alpinistica, molto diretta, che si presta bene ad essere percorsa in giornata: solo 6 km di percorrenza ( 12 km tra salita e discesa) per oltre 1.800 m di dislivello, compiuta in compagnia dei Confratelli Andrea l’Occitano e Luca il Libero Battitore. L’ascensione non presenta difficoltà tecniche, soprattutto se si trova il Glaciere de Charbonnel in buone condizioni tutto su neve. Il tratto su ghiaccio vivo che abbiamo incontrato oggi ha aggiunto sicuramente ingaggio alla salita, peccato solo per il meteo che ha impedito di godere del panorama dalla vetta.

Link copiato