Charbonnel (Pic de) dalla Valle Argentera

Charbonnel (Pic de) dalla Valle Argentera
La gita
gondolin
3 23/05/2020
Accesso stradale
in auto poco sopra il Ponte Montenero
Osservazioni
Provocato fratture al manto
Quota neve m
2300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Siamo arrivati in auto poco sopra il ponte Montenero, purtroppo la strada sino al Pian della Milizia non è percorribile come speravamo, per la presenza di neve su alcune curve e la presenza di un grosso masso in una curva già molto ingombra di neve.
Pertanto dobbiamo mestamente parcheggiare l’auto e sobbarcarci un lungo “portage” fino alla quota 2.320 dove finalmente calziamo gli sci ed iniziamo a risalire il ripido ed evidente pendio esposto a nord-est che porta al Pic de Charbonenel.
Nonostante l’ora non tarda in cui iniziamo la salita, nella notte non c’è stato rigelo ed il sole sta già scaldando il manto nevoso: se da un lato con queste condizioni non è necessario l’uso dei coltelli, dall’altro, su pendii abbastanza sostenuti e con la tendenza dello sci ad affondare e scarrocciare nella neve un pò bagnata e sfondosa, la risalita del versante nord del Pic de Charbonnel è stata piuttosto faticosa, e siamo arrivati in vetta abbastanza stanchi. Siamo stati ampiamente ricompensati dagli splendidi panorami che ci ha offerto questa cima poco frequentata: l’affaccio ampio sulle montagne del Queyras verdeggianti di primavera e incorniciate dalla neve sulle cime più alte e la splendida visuale sulla parete nord del Monviso.
Dopo le foto di rito ed il cambio di assetto cominciamo la discesa con un pò di circospezione perché la neve così umida tende a creare lievi fratture e piccole valanghe di superficie al nostro passaggio sui pendii più ripidi. Così sul lungo ed ampio pendio a più sbalzi che degrada verso il Rio del Gran Miol decidiamo di tagliare il tratto ripido e lasciare partire l’inevitabile piccola valanga di superficie, per poi sciare più ad ovest di essa in assoluta sicurezza. La neve è umida ed un pò sfondosa, e le gambe affaticate da portage e salita non aiutano, ma ne ricaviamo comunque una discreta sciata dal colle prima della cima sino alle ultime lingue di neve nel vallone del Rio Gran Miol. Da qui di nuovo sci in spalla ed un lungo portage sino alla macchina, allietati dagli splendidi colori primaverili di questo angolo appartato e poco frequentato della Valle Argentera.

Oggi in compagnia dei Confratelli Andrea l’Occitano ed Andrea il Valdostrano, si è unita a noi Donna Gaia proprio in occasione di una gita con portage più lungo del previsto e neve da interpretare: spero si sia divertita nonostante tutto questo.
Dopo la gita noi Confratelli siamo finalmente potuti tornare a praticare anche la nobile arte della crapula post-gita, con ottimo pranzo ed appropriate libagioni alla Trattoria del Centro di Bousson, dove ormai siamo di casa, e giro finale di genepy a casa di Andrea per celebrare degnamente una giornata splendida: purtroppo lo scarso rigelo del manto nevoso ed il lungo portage hanno abbassato la sciabilità della gita, per il resto tutto è stato giusto e perfetto.

Link copiato