Chapeau de Gendarme, Parete S/SE – Sonnez et Montez

Chapeau de Gendarme, Parete S/SE – Sonnez et Montez
La gita
gipeto
5 01/05/2025
Accesso stradale
Villard d'Abbas

Parcheggio in uno spiazzo nei pressi di un tornantino su ponticello. Lo spiazzo è sul lato opposto alle paline con indicazioni dei sentieri. Seguire il sentiero fino a “Petit Cloche”, presente anche sulle mappe gps, poi per tracce si sale fino all’altezza dell’evidente cengia erbosa che attraversa la parete. Inizialmente le tracce stanno un po’ più a sinistra di quello che si potrebbe pensare, poi si taglia verso la parete (ometti). Prima della cengia c’è un ripido canale detritico da attraversare (una decina di metri) che è probabilmente il punto peggiore dell’avvicinamento. Nel nostro caso questo tratto era innevato (unico punto). La cengia è esposta ma quasi mai stretta. Suggestiva ma non pericolosa se si ha un minimo di piede fermo e confidenza. La cengia va percorsa per circa 5/10 minuti fino a quando si allarga notevolmente e le pareti lasciano il posto ad un pendio detritico non molto invitante. A questo punto viso a monte si guarda verso destra per cercare un canalino con corda fissa (in stato decente ma non mi ci appenderei). Per raggiungere il canalino ci si alza per una cinquantina di metri obliquando a destra su vaghe tracce. Superato il canalino si incontra una nuova cengia che si segue verso sinistra per 30/40m, dove in corrispondenza di uno spiazzo abbastanza comodo e molto panoramico si trova la campanella (cercare bene) e l’attacco della via.
IMPORTANTE: su L5 è saltata una piastrina in corrispondenza dell’uscita del diedro fessurato, rendendo il passo molto psicologico. Proteggibile con friend grandi (tra 1 e 3) che fortunatamente avevamo con noi. Piazzamenti non ideali, ma meglio di niente. Nel resto della via si può tranquillamente fare a meno delle protezioni veloci.
La via è in generale molto continua con tiri magnifici. Chiodatura molto buona un po’ lunghetta sul facile. In generale non da falesia ma molto buona. Materiale in buono stato, soste ottime quasi tutte collegate da catena. All’inizio di L6 c’è un passo che non ha niente a che vedere con i gradi indicati ed è azzerabile grazie ad un cordone. A mio avviso va incluso nelle relazioni, non per l’obbligatorio ma per il grado massimo. Si tratta di un passo in libera almeno di 6b+, provare per credere. Su camptocamp le relazioni si riferiscono a questo passo come a “tirare lo sciacquone” per il gesto di mungere il cordone. L’azzerabilità del passo permette di procedere serenamente ma secondo me è giusto che chi ha piacere a scalare una via in libera sappia cosa si troverà davanti.
Scesi in doppia, vanno fatte tutte, si può saltare solo una sosta in corrispondenza di L3 che è molto breve. Sentiero di ritorno identico all’andata.

Itinerario eccezionale. Ambiente, avvicinamento, qualità della roccia, estetica della linea. Non è ideale solo per chi odia le ravanate e soffre l’esposizione, per tutti gli altri è da non perdere.

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