Chamonix-Zermatt Haute Route

Chamonix-Zermatt Haute Route
La gita
vallantetic
5 17/04/2014
Accesso stradale
libero
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2000
Equipaggiamento
Scialpinistica

Tra le molte opzioni abbiamo scelto il percorso in 6 giorni. Primo giorno salita al Ref d’Agentiere con tempo brutto e poca visibilità. Secondo giorno discesa dal Ref Argentiere per salire attraverso il Col du Passon (canale ok, misto nel tratto iniziale) fino al Col Superior du Tour, quindi Col d’Orny e Cabane du Trient. Terzo giorno discesa prestissimo sino a quota 2750 per risalire al Col Des Ecandies (corda fissa sul canale) e goderci un bellissimo sole all’alba: discesa su neve durissima e lavorata da vento e valanghe sino a Champex (speravamo vista l’esposizione una neve più morbida). Trasferimento a Verbier sino al Col De Gentianes, da qui discesa sino a quota 2700, salita al col de la Chaux, discesa al Lac Pt Mont Fort, salita al col de Momin e traverso in direzione della Rosa Blanche: splendida discesa sulla Cabane de Prafleuri. Quarto giorno rapida salita al Col du Roux, lunga circumnavigazione del Lac du Dix (neve che va scomparendo) e attraverso il passo del gatto risalita del ghiacciaio de Cheilon verso la Cabane du Dix che abbiamo raggiunto dall’alto aggiungendo un po’ di dislivello (poi il forte vento ci ha riportato a più miti consigli). Splendida tappa. Quinto giorno traverso delicato della Serpentine sino alla Pigne d’Arolla, ventosa e fredda, poi Cabane de la Vignette, splendido nido d’Aquila a 3160 mt. Il sesto giorno, visto l’arrivo del maltempo, abbiamo saltato la Cabane du Bertol e tirato sino a Zermatt attraverso il Col du Charmontane, l’Eveque, il Collon, il passo del Mt Brulè e il Col di Valpelline: dieci ore previste, qualcosa in meno trottando il giusto. In generale abbiamo sempre trovato neve molto dura che ha messo a prova le lamine, pian piano che ci si avvicina a Zermatt migliora. Alcuni tratti di neve vanno scomparendo, a poco portage obbligatorio.

Grazie allo splendido Tatù che ha fatto sì che si concretizzasse un’idea buttata lì mesi fa e che si è fatto carico dell’organizzazione logistica e ha tracciato in Gps l’itinerario (tranquillità enorme, nonostante siano sempre raccomandabili anche le cartine), a Guido che si è e ci ha regalato un premio ai suoi trent’anni (auguri socio !) e si è fatto mezza traversata con uno sci malandato, a Sandra che ha superato timori, colli e canali senza (quasi) mancare mai il sorriso. Per i rosti e le birre al pomeriggio grazie a tutti gli ottimi gestori dei rifugi di questa traversata.

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