- Accesso stradale
- Campo Base di Chiappera - Valle Maira (CN)
Brec de Chambeyron, maestosa montagna al confine tra Francia e Italia, vetta più alta della Valle Maira. Dopo aver sognato a lungo di conquistarla, mi son deciso a bivaccare al Berenghi la notte prima di Ferragosto, pronto per lanciarmi l’indomani. In serata, ho conociuto tre alpinisti – Ivan, William ed Elio – che avevano lo stesso obiettivo e bivaccavano in tenda. Così, abbiamo deciso di unirci per affrontare insieme questa delicata salita.
Le previsioni meteo promettevano cielo sereno fino a mezzogiorno, con nubi e temporali previsti dalle tre del pomeriggio. Perfetto, ho pensato. Sveglia alle sei e partenza alle sette con piccola nuvoletta presente sulla cima del Brec che si sarebbe trasformata, due ore dopo, in un furioso nuvolone nero carico di pioggia, neve e vento. Abbiamo trovato facilmente l’attacco della via e iniziato a salire i 550 metri di dislivello, seguendo ometti, bolli e frecce rosse, mentre il meteo peggiorava.
Facendo attenzione alle roccette mobili, che creavano problemi a chi stava dietro, abbiamo raggiunto la famosa placca oltre i 3300 metri, proprio quando ha iniziato a nevischiare. La placca liscia di 5/6 metri bagnata, non banale, ci ha fatto optare per un passaggio alternativo, due metri più in basso, che risale una scanalatura presente nella placca con appigli solidi e tre o quattro fix per assicurarsi. Passaggi tecnici ma fattibili, da affrontare con la massima sicurezza.
Arrivati alla prima sosta alla base del camino finale, abbiamo considerato l’idea di tornare indietro, ma la voglia di raggiungere la vetta era troppo forte. Abbiamo così risalito il tenebroso camino, tenendoci sulla destra, nonostante il freddo, la neve e la roccia bagnata, testando bene ogni appiglio prima di caricare. Dopo tre ore e un quarto, siamo finalmente arrivati in vetta, con la neve! Foto ricordo veloce e poi subito giù con due doppie, probabilmente con una corda da 60 metri ne sarebbe bastata una. Abbiamo ritrovato facilmente la via anche con un po’ di nebbia e, in circa un’ora e mezza, con passo deciso, siamo ritornati al bivacco. Durante la discesa, il vento forte ha fatto partire qualche sasso, per fortuna senza danni. Nessun nevaio sul percorso.
Neanche la neve a Ferragosto sul Brec de Chambeyron ci ha fermati. La via normale, resa più avventurosa e meno panoramica dal meteo, ci ha regalato un’esperienza indimenticabile. Nonostante le condizioni avverse, siamo rimasti tutti e quattro soddisfatti, “si inizia per gioco e poi diventa una droga” cit. Un ringraziamento speciale va a William, Ivan ed Elio, alpinisti esperti e attenti, per la piacevole compagnia e i preziosi consigli che mi hanno dato.