Chambeyron (Aiguille de) dalla vetta

Chambeyron (Aiguille de) dalla vetta
La gita
mariomonaco
3 04/05/2009
Quota neve m
1800

Che emozione scendere à ski dalla vetta! Nonostante che, più in basso, tratto pericoloso di neve inconsistente su misto e ghiaccio di fusione di fianco al gendarme, abbiano “funestato” la purezza della discesa con una interruzione di 10 metri in corda doppia… Uso della corda: nota dolente, si tende naturalmente ad evitarla e non portarla, ma… in casi particolari, rammento la nord del Pic de la Fonct Sant nel marzo 2000, non se ne può fare a meno…pazienza. Tornando all’Aiguille, penso che in un buon marzo- aprile, con molta neve e temperature più basse, si possa fare senza togliere gli sci. La discesa continua percorrendo la rampa sopra il couloir Gastaldi, il traverso e giù sul pendio verso il col du Fond du Chauvet, con di fronte la scenografia di monsieur Brec e, sotto, i salti di rocia del couloir di fianco al Gastaldi.
Aiguille de Chambeyron: alta, discreta, isolata, mai snob; nei miei sogni di bambino, l’Aiguille de Chambeyron c’è sempre stata, avvolta da un alone mitico come qualcosa di lontano e chissà quando raggiungibile. Mi affascina tutt’ora, imponente, misteriosa, fuori dagli itinerari alla moda. Esistono montagne snob ed altre no. Ad esempio, les Aiguilles de Chamonix sono un po’ snob, l’Aiguille de Chambeyron no. Bello anche per Marilù che l’ha fatto senza sci.
A volte ciò che è avvolto da un mistero, nel momento in cui si svela perde parte del suo fascino. Il fascino dell’Aiguille du Chambeyron rimane inalterato, come il marmo rosa della vetta. C’est le rêve.

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