Chambeyron (Aiguille de) Canale del Col Chauvet

Chambeyron (Aiguille de) Canale del Col Chauvet
La gita
luca-allamando
4 12/09/2011

Doverosa premessa: gita da effettuare a fine primavera-inizio estate quando il vallone, e soprattutto il canale, per giungere al colle di Chauvet è ancora innevato e quindi percorribile con picca e ramponi. Ciò nonostante, la nostra gita di inizio settembre vuole essere un tentativo per saggiare il canale in condizioni asciutte. Detto questo, partiti dal ponte alle 7.00 con una giornata limpidissima. Prima parte di sentiero sotto i pini veramente ripido (come si può “apprezzare” meglio scendendo, ormai stanchi!), poi molla un po’ dove si attraversa il fiume (ometti) e poi ancora fino a giungere ad un pianoro erboso. Da qui si risale ancora sulla dx fino a giungere nell’ampio vallone sovrastante. Puntare ora all’evidente colle in fondo sulla dx: il sentiero è poco segnato, qualche ometto qua e la e segni gialli sbiaditi, ma qualsiasi strada va bene. Noi ci siamo tenuti sull’erba di sx a mezza costa per evitare il pietrame. Giunti alla base dell’ultima parte, ripida, tenersi molto sulla sx, sotto le rocce dove la traccia porta in breve all’imbocco del vallone di Chauvet.
Da qui si può già ammirare la nostra meta, in fondo al severo vallone, un tempo occupato dal ghiacciaio, e ora con qualche lingua di neve qua e la e sede di un bel laghetto. Come anticipato, con un innevamento sufficiente, qui si calzerebbero i ramponi, ma nel nostro caso, si attraversa tutto il vallone su pietrame misto, tenendosi più o meno al centro (fare attenzione ai piccoli nevai nascosti). Si giunge in breve alla base del ripido canalino di sfasciumi molto instabili (prestare molta attenzione nella discesa) che si presenta con una imboccatura molto stretta e ripida e poi si allarga, mantenendosi molto ripido, fino a giungere al colle. Noi abbiamo zizzagato nella parte stretta, per poi portarci sulla dx dove grossi massi aiutano la faticosa risalita (vedere foto:la freccia blu indica la croce sommitale).
Come prima, attenzione alle lastre di ghiaccio nascoste dal pietrisco! Giunti al colle di Chauvet, molto affilato, la vista sull’alta Valle Maira è stupenda e appagante, con il Brec in primo piano e gli innumerevoli laghetti blu. Voltare ora alla vostra sx e, tenendosi bene sotto le rocce, attraversare la cengia esposta fino al pianoro sovrastante. Tenendo ancora la sinistra si giunge all’incrocio con la via normale italiana (ometti) sotto un evidente gendarme roccioso. Da qui si supera uno stretto colletto sulla sx e si giunge in una conchetta esposta dove o si risale un diedrino subito sulla sx o si fa il giro più in fondo. Di qui, sempre ben segnalato con gli ometti, si risale un altro diedrino per giungere sotto l’ultimo tratto da cui si ammira già la croce, in cima ai caratteristici blocchi rosa squadrati. Ora si può scegliere se andare a sx e con facile arrampicata giungere alle placche sommatali o andare a dx e risalire un evidente camino dove in cima troviamo la fettuccia per la discesa in doppia. Scegliendo questo lato, però, occorrerà ancora superare un salto esposto per giungere alla bella croce di vetta (vedere foto: la freccia blu indica la fettuccia).

Per la discesa, si consiglia di passare dal camino che con una doppia (basta una 30 m) fa arrivare alla base dei blocchi. Prestare poi molta attenzione in tutta la parte aerea fino al colle e poi ancora nel canalino sottostante.

Gita lunga e faticosa per la presenza dei 2 canali, ma di grande soddisfazione anche in estate inoltrata. La vista dalla cima ripaga di gran lunga tutti gli sforzi.
Solitari io e Obeivo in questo lunedì (solo per noi) festivo.

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