Partiti da Pra Claud (Fenils) e seguito fedelmente la descrizione dell’itinerario. Da quanto constatato, NON occorre salire fino al colletto del lago a quota 2280 per intercettare la traccia, per un semplice motivo: la traccia che doveva essere presente sugli sfasciumi bianchi sotto i contrafforti della Cima del Lago, praticamente è INESISTENTE (molto probabilmente a causa frana o eventi valanghivi). Noi abbiamo faticato non poco e perso parecchio tempo già in questo tratto per cercare anche solo il passaggio migliore.
Ciò che consiglio vivamente a chi volesse salire questa bellissima e panoramica cima è di portarsi alla base della morena (non appena usciti dalla fascia boschiva) e quindi di tenersi un centinaio di metri sotto il colletto del lago. Dalla base della morena, portarsi leggermente sulla sinistra e risalire il pendio tra l’erba ed i sassi della morena (non ci sono tracce tantomeno ometti ma si sale agevolmente). Passata la zona di pietre più scure, individuare al di sotto del mammellone erboso (e quindi alla nostra destra), la fascia di pietrame bianco con ciuffi di erba che spuntano in mezzo e iniziare a risalire questo pendio cercando la flebile traccia a zig zag. In questo tratto abbiamo trovato un solo omino evidente, ma nella parte più alta sono più frequenti.
Dal pianoro del mammellone erboso tenere la sinistra: la traccia non è sempre evidente (in salita MOLTO FACILE perderla) ma ci sono parecchi omini che portano fino al colle dell’Asino.
Abbiamo trovato degli omini sulla pietraia a destra sopra il mammellone erboso ma NON conviene seguirli perchè non conducono da nessuna parte e causano un’ulteriore perdita di tempo