Chalanche Ronde (Pointe de) couloir NO, Roche des Pres couloir E e Pointe du Gros Vallon versante Ovest da Chateau Beaulard

Chalanche Ronde (Pointe de) couloir NO, Roche des Pres couloir E e Pointe du Gros Vallon versante Ovest da Chateau Beaulard
La gita
popino
4 17/04/2017
Accesso stradale
Fino a 1550 mt con 4x4 (divieto)
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1800

L’anno scorso dalla Clotesse avevamo addocchiato il sinuoso e bel canale NW della Chalanche Ronde e ci aveva fatto incuriosire la Roche des Près, mai vista prima né sentita nominare. Dobbiamo tornare a fare un giro, ci eravamo detti. L’occasione è arrivata ieri, con condizioni davvero buone, perbacco! Anzichè passare dalla canala, decidiamo di affrontare il ripido pendio che sale direttamente da poco sopra il rif. Rey al passo dell’Orso, che tante volte avevamo osservato. E’ ripido, ma si sale e si scende molto bene. Dal passo, scesi 200 mt, andiamo alla ventura al versante est della Roche des Près. Che gusto salire una montagna di cui non si è letta alcuna relazione… Anche Toponeige spreca un paio di righe per il versante ovest, ma proprio nulla sul versante est. Un evidente canalone porta facilmente al colletto da cui si taglia la montagna verso destra. Lì inizia la vera incognita. Ca. 60/70 mt sotto la punta il terreno si fa molto ripido e ispido di rocce, l’esposizione si fa importante. Io decido di fermarmi e scendere. Nel canale neve un po’ marcetta ma godibilissima. Fabri e Alessio, i veri ripidisti, salgono e scendono in sci dalla vetta, come se niente fosse… Poi risalita alla C. Ronde e spettacolare discesa del canale NW. Il canale (anche lui a malapena citato su Toponeige) è larghissimo, a esse, con neve fredda. Per lo più 4 dita di farina vecchia su fondo duro. Una vera goduria. Grida incontrollate scuotono il silenzio del vallone. Risaliti al passo dell’Orso, Fabri ed io non riusciamo ad astenerci dal salire fino alla Gros Vallon. Non ci siamo mai stati e tutte le volte che scendo, al pomeriggio, da Bardonecchia, il bel pendio Ovest, che luccica al sole, mi fa sognare. Quando siamo in punta sono ormai le 16.45, l’ora giusta per gustare il pendio. Le gambe reggono ancora, la neve è ottima, non ha mollato. Il vento ha rinforzato. E’ fastidioso, ma aiuta. Ci tuffiamo dalla cima su un unico lungo pendio che si spiana appena sopra il rifugio Rey.
Gli sci si calzano in salita appena dopo il rifugio. Idem in discesa. Con la macchina (4×4) al mattino ci siamo fermati a 1550 mt. Poi fango, non ce la faceva più. Solo 200 mt di portage, mezzoretta, una bazzecola. In totale abbiamo fatto 2400 mt di salita. Siamo un po’ stanchini, ma felici. Zio flint, che giornata, che luce, che discese! E che posto, l’alto vallone des Acles.

Ottimo gruppetto oggi, con il redivivo Lore, non troppo in forma per giustificati motivi di famiglia, Fabri, che quando respira l’aria des Acles sembra Asterix dopo la pozione magica, e Alex, il fortissimo ripidista che ogni tanto ci onora della sua piacevole ancorchè scorbutica compagnia!
(Il nostro amato Al, oggi ci ha dato il blu…)

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