Bel sentiero remunerativo che non molla mai fino a Batteria Alta (ai 2 bivi che si incontrano nel bosco proseguire a dx); entrando nel vallone spiana un po’(tralasciare a sx la bella serpentina che sale per sfasciumi) fino a raggiungere, aggirandolo, il costone roccioso che finisce nello Chaberton. Traverso in lieve discesa fino all’attacco, a quota 2700, della parte alpinistica. Prima parte un po’ più esposta su roccia con ottimo grip e che, con semplice arrampicata, non va mai oltre il II° e comunque per brevi passaggi.
Fare comunque molta attenzione al pietrisco ed alle pietre mobili che possono comunque essere pericolosi per chi sta sotto.
Non è necessaria la corda (anche se presenti molti spit per eventuali assicurazioni) ma il casco è consigliabile.
Percorso di salita molto suggestivo e vario e, come dice anche Pedrito, deludente l’arrivo in punta sulla squallida spianata con ruderi bellici (utilizzati ora come immondezzai). Discesa dalla normale meno entusiasmante (in prossimità dello skilift ci siamo tenuti sulla sx orografica del Rio Secco seguendo l’indicazione fucsia “ β” e poi “sentiero natura” sbucando a Claviere).
Sergio ci teneva e allora eccomi di nuovo qui a distanza di 2 anni.
Partenza da Torino con pioggia battente ma le previsioni davano tempo discreto e così è stato: già da Oulx si stava schiarendo. Cielo non terso ma il sole ci ha accompagnati per tutta la gita a parte le brevi nebbie sulla punta.
Con Emanuele, Piero e Sergio.