L’itinerario è nettamente distinto in due parti. Fino alla cresta di q.2700 è una bella e facile escursione su sentiero ben tracciato che, se vogliamo, ha come unico difetto il non poter effettuare un anello scendendo sulla vecchia mulattiera lato Cesana a causa dei lavori sulla SS24. Speriamo che il sentiero originario di accesso alla Batteria Alta venga ripristinato in futuro. Nella seconda parte ci si muove su terreno che alterna ghiaia, placche appoggiate e roccette più articolate, di nessun vero interesse alpinistico ma senz’altro affascinante per i luoghi e il loro passato. Si passa vicino ai resti della paleria di una linea telegrafica, l’ultima cosa che ti immagini possa esserci a 3000 metri, in un ambiente così inospitale, e il pensiero corre agli uomini a cui fu comandato di erigerla.
La via è superbollinata, non c’è possibilità di portarsene fuori per errore. Sono presenti spit e anelli di calata nei punti più ostici ma personalmente, date le difficoltà contenute e la gran quantità di pietre mobili, ritengo l’uso della corda qui più un impiccio che altro. Il casco è invece molto raccomandabile.
Salita effettuata con Matteo. Raduno in vetta con il resto della compagnia salito dalla normale francese: Monica, Franco, Beppe, Daniela, Max, Elio e Anna. Un saluto a tutti.