Chaberton (Monte) da Claviere per la Batteria Alta

Chaberton (Monte) da Claviere per la Batteria Alta
La gita
totodante
3 01/07/2007

Un’ascensione lunga e faticosa considerando anche il ripido tratto iniziale che non è previsto nella descrizione.
Infatti, come segnalato dal sito: http://www.kaps.it/pagine/montagna/gite/val_susa/monte_chaberton_cresta/montechaberton.php (dal quale abbiamo tratto la dettagliata relazione che abbiamo utilizzato), a causa dei lavori che interessano la strada prima dell’abitato di Claviere, non è più possibile accedere al vecchio sentiero militare dalla statale ma, per arrivare alla batteria alta, occorre risalire un ripido pendio boscoso che si inerpica di fronte al parcheggio posto poco prima delle case di Claviere.
Una volta raggiunta la batteria alta il percorso continua seguendo l’itinerario classico.
La salita della cresta tecnicamente non è difficile e i pochi passaggi di II si superano agevolmente e in più sono sempre accompagnati da un numero considerevole di spit. L’unica vera difficoltà è costituita dalla roccia sporca di detriti che, oltre a renderla sdrucciolevole, creano il pericolo oggettivo di caduta pietre sui compagni di cordata. L’utilizzo della corda di per se potrebbe non essere necessario, ma la natura del terreno appena la descritto la rende consigliabile (con qualche rinvio e il caschetto naturalmente).
La via è completamente segnalata da bolli di diverso colore (quelli rossi sembrano i più recenti) e da frecce.

Salendo lo Chaberton si ha la sensazione di camminare fisicamente in un libro di storia dove le scritte e le fotografie sono rappresentate dai tantissimi resti che si incontrano. Guardando le spettacolari costruzioni militari che si inerpicano sulle pendici e sulla cima di questo monte, non ho potuto non pensare a tutta quell’umanità che le ha edificate e soprattutto che le ha vissute (al di la di quello che è il mio pensiero sulle guerre).

Con Flavio e Walter una volta in cima, con lo spirito che anno i bambini di fronte alle cose grandiose, abbiamo esplorato una delle torrette su cui erano posizionati i cannoni e abbiamo disquisito sui cumuli di neve presenti alla base di queste e nei locali sottostanti (lascio a voi immaginare le nostre varie considerazioni ). Aggiungendo un meritato e appetitoso spuntino (qualcuno non sarebbe d’accordo sull’”ino”) e incuranti dei nuvoloni siamo rimasti in cima per più di un’ora a goderci la salita, prima di ridiscendere per la normale attraverso il Vallon des Baisses.

Link copiato