Giornata dalle condizioni meteo perfette, zero vento e molto soleggiata.
Attenzione alle temperature, conviene partire davvero molto presto a causa del caldo delle ultime settimane sul ghiacciaio, l’ideale sarebbe già essere con i piedi sul ghiacciaio alle 6/6:30 di mattina.
Avvicinamento al Casati tranquillo e senza particolari difficoltà, il nuovo sentiero a destra della teleferica che porta al rifugio è molto comodo e rapido.
Ghiacciaio del Cevedale purtroppo molto secco nella parte bassa e con diversi crepacci, sia aperti che nascosti.
La parte iniziale è la più difficile e bisogna prestare molta attenzione: la traccia non è presente (se non in pochi punti) e ci si deve inventare la strada passando su diversi punti sul ghiaccio vivo, e su alcuni punti di neve non sempre solidi.
A quota 3400m circa inizia la traccia ben battuta su neve e le difficoltà si riducono, unico tratto a cui stare attenti è il ripido traverso finale sotto la terminale, ma a parte l’esposizione non si segnalano punti problematici.
Grande attenzione da fare in discesa nella parte bassa del ghiacciaio, già alle 10:30/11 i ponti di neve che al mattino erano stabili avevano cominciato a cedere ed è necessario scegliere la traccia del ritorno con attenzione.
Meglio passare su ghiaccio asciutto che sulla neve.
Volendo, arrivati a quota 3400m circa, è possibile spostarsi tutto a destra verso i Tre Cannoni su traccia più battuta, allungando la discesa di un 40 min circa.
Bellissima gita, con la fortuna di aver trovato una giornata stupenda dopo settimane di tempo instabile.
Da fare con attenzione nel caso di cordata a due; tenendosi ben distanziati e con viti da ghiaccio a portata di mano in caso di bisogno.
Con Claudia al suo primo “vero” ghiacciaio crepacciato