Cevedale (Monte) e Zufall Spitze Via Normale dall’Albergo dei Forni per il Rifugio Casati

Cevedale (Monte) e Zufall Spitze Via Normale dall’Albergo dei Forni per il Rifugio Casati
La gita
andrea81
5 26/07/2009

Gita decisamente “fuori porta”, il viaggio in questo caso è più lungo della salita ma ne è valsa la pena.
Sabato arriviamo al parcheggio dei Forni nel primo pomeriggio, e alle 15 siamo in marcia. Già dalla partenza il panorama sui ghiacciai circostanti è superlativo.
Il percorso di salita fino al Pizzini è molto dolce perchè segue una strada sterrata (ottima per la mtb).
Ancora un tratto della strada fino alla teleferica del Rifugio Casati. Qui affrontiamo la pietraia che scende proprio dal costone sul quale è costruito il rifugio; a prima vista sembra molto ripida e detritica, ma salendo si scopre un ottimo sentiero, slavo qualche tratto un po’ più sfasciumoso. ancora alcuni piccoli nevai da attraversare senza alcuna difficoltà.
Alle 18 siamo al rifugio, posto proprio all’inizio del ghiacciaio, dove il panorama si apre notevolmente.
Nota sul rifugio: ottime le stanze da 2-6 persone, si riesce a dormire tranquilli; più che un rifugio lo definirei albergo (costo mezza pensione soci cai 49), trattamento discreto, cena buona ma non troppo abbondante, colazione scarsa. L’acqua del rifugio è imbevibile (sembbra di bere ferro) quindi d’obbligo l’acquisto di bevande in loco.

L’indomani sveglia all’alba e colazione alle 6 (imposta dai gestori) e in breve siamo sul ghiacciaio.
Anche se la sensazione è di camminare su un biliardo qualche crepaccio nascosto c’è, infatti capita di poggiare il piede senza toccare il fondo, ma i ponti di neve appaiono ben solidi. Tantissima gente ovviamente, e raggiungiamo in circa un’ora la base del pendio finale.
Saliamo così prima una breve rampa, poi iniziamo il tratto di traverso, ottima traccia anche se un po’ di neve farinosa riportata dal vento crea un po’ di zoccolo. Superiamo la terminale senza grosse difficoltà (ponte ancora solido e comunque aggirabile nell’eventualità), poi breve ma ripido traverso e finalmente siamo alla selletta. Qui seguiamo il pistone sulla cresta (tratto abbastanza aereo ma privo di difficoltà) e giungiamo così in vetta alle 8.30.
Panorama notevole a 360°, peccato solo per il vento fastidioso.
Per riuscire a rientrare a casa ad un’orario decente, a malincuore sacrifichiamo la salita alla vicina Cima Cevedale (Zufallspitze), ben tracciata e all’apparenza senza grosse difficoltà. Ci concediamo però un piccolo anello scendendo sul ghiacciaio verso la Cima dei Cannoni, dove si trovano ancora i resti di tre cannoni della prima guerra mondiale.
Tornati al rifugio velocemente ci prepariamo per la discesa, che si rivela diretta nella prima parte sulla pietraia, più monotona e lunga sulla sterrata. “Tirando” abbastanza all’una siamo pronti in auto per il lungo rientro a casa.

In compagnia del socio Marco, gita facile ma di grande soddisfazione, ambiente meraviglioso. Peccato l’affollamento, anche di gente decisamente zoticona, ma si sa è da mettere in conto. Zona che merita un futuro ritorno, magari con più giorni a disposizione.

foto su www.lafiocavenmola.it

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