Salita eccezionale, mitica, basta il nome…
Prima che mi tornasse la voglia di salire di nuovo in vetta ho atteso 12 anni; stavolta Cresta del Leone.
Poco da dire su un viaggio incredibile, trovato lungo per via delle condizioni difficili, neve e ghiaccio. Specialmente la salita al Pic Tyndall e la corda della sveglia coi piedi su spesso verglass…
Un grande sogno, il Cervino non regala nulla… discesa eterna fino a Cervinia, a notte fonda.
Auguri alla ragazza volata dalla Cheminée poco prima che arrivassimo noi, elitrasportata in brutte condizioni…
Unici italiani sulla via, a parte due ragazzi con guida.
Vetta tutta per noi, anche se ci siamo fermati solo 7 minuti, sapendo cosa ci aspettava ancora.
Con Lollo, una roccia; già solo vedere la sua soddisfazione e quasi incredulità su quella vetta meritava il viaggio.
Solito spiacevole incontro con un paio di guide locali (non voglio generalizzare, sia chiaro; anzi, elogio alla guida custode della capanna Carrel, per esempio).
Purtroppo le misure anti-covid valgono solo per qualcuno: i crucchi che ne sbattono delle regole e delle prenotazioni a numero chiuso alla fine pagando 50 € anziché 30 hanno trovato posto…
Foto e report:
dani-climb2.blogspot.com/2020/08/cervino-m-4478-cresta-del-leone.html