Cervino o Matterhorn Cresta del Leone

Cervino o Matterhorn Cresta del Leone
La gita
mavik
5 26/08/2019

Traversata Cresta del Leone- Cresta dell’ Hornli. Itinerario spettacolare ed estetico ieri in perfette condizioni. Partiti domenica notte alle 23 da Cervinia in silenzio scaramantico…sarà questa la volta buona? Ma la forma delle gambe era perfetta, ci fosse stata almeno qualche ora di sonno però….
Dopo l’Oriondè ci siamo aiutati un po’ con la traccia poichè di notte non è così banale azzeccare la via verso il colle del leone. Arrivati alla Carrell facciamo una piccola pausa, sono le 3:30 circa e ci informiamo su quante cordate siano partite già, cinque sei ci dicono, ottimo. La capanna è in fermento, tante le cordate pronte a partire ancora, così le anticipiamo e velocemente ne superiamo alcune. Siamo veloci ma poi è una guida a superarci col cliente e ad indicarci la strada soprattutto sotto la Grande Corde dove bisogna osservare bene per evitare di sbagliare. Arriviamo sul Tyndall, proseguiamo e al colletto continuiamo a salire verso la testa del Cervino…emozione. Questa è terra inesplorata per noi quando due anni fa dovemmo tornare indietro a causa del maltempo proprio al Tyndall. Raggiungiamo la vetta alle 7:30, felici e liberi di guardare un panorama che non ha eguali. L’alba è appena passata e le luci sono perfette. Ma è poco il tempo per le foto di rito, ce la teniamo tutta dentro questa ricchezza e rimaniamo concentrati. Iniziamo la discesa dal versante opposto, dalla lunga cresta svizzera che regala la forma più iconografica del Matterhorn. E’ un delirio. Quante cordate che salivano nel tratto innevato una sopra l’altra senza alcun rispetto, guide che facevano a gara e corde intrecciate…un manicomio che non avevo mai visto prima.
Ci togliamo con qualche contrattempo dalla zona “mista” e ci togliamo i ramponi. Da lì inizierà una discesa folle per la lunghezza e la monotonia dei movimenti in un oceano di roccia. Immaginate di disarrampicare sul terzo grado per secoli senza aver dormito e cercate di intuirne le sensazioni mentali. Un viaggio onirico vissuto nel reale nella lucidità che impone una salita del genere, dove il gioco consiste nell’azzeccare le sequenze perfette per scendere due metri e così via per 1500m di dislivello in piena esposizione.
Ci caliamo in doppia quando vogliamo riposare ma quando le barrette di enervit fanno effetto saltiamo e corriamo come stambecchi. Arriviamo a terra tra gli sguardi dei turisti dell’hilton palace e sappiamo di avercela fatta!
Corriamo vero le funivie di Furi per risalire al Piccolo Cervino, ridiscendiamo a Plateau Rosà per prendere la funivia per Cervinia ma ahimè l’ultima corsa è partita 10minuti prima, che beffa! Incazzati neri l’unica soluzione è farsela a piotte. così fanno 2500 D+ e 3900 D- in 20 ore totali per l’intero anello dal park di Cervinia.
Materiale utilizzato:
corda 60m sottile
4 moschettoni a ghiera ciascuno
3 rinvii totali
4 friend (viola,verde,grigio,blu piccolo)
ramponi (ieri inutili se si sceglie di fare solo la vetta italiana e ridiscendere dal Leone)
Scarpette da avvicinamento per alleviare i dolori degli scarponi.
2l d’acqua almeno (possibile prenderla sui rivoli dopo l’Oriondè)
Tempi alpinistici:
cervinia – vetta Cervino 8,5 ore
Vetta- rifugio Hornli 5 ore

Con il solito Bestia abbiamo realizzato un nostro sogno nello stile che preferivamo

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