Cervino o Matterhorn Cresta del Leone

Cervino o Matterhorn Cresta del Leone
La gita
steu94
5 28/08/2018

Due giorni spettacolari sulla Montagna, facendo la traversata Leone-Hoernli. Volevamo già farla prima ma abbiamo aspettato questa finestra di tempo spaziale. Essere colti dal brutto tempo penso sia un incubo.
Saliti all’Oriondè con il fuoristrada del rifugio (prenotare assolutamente!!!), che toglie una bella sfacchinata di 2 ore.
A questo punto della stagione sotto la Testa del Leone il terreno è parecchio instabile. Ci siamo legati poco dopo il colle.
Quando arrivate sotto alla Carrel fate attenzione a non finire nello scarico del cesso…
Il Bivacco è spazioso ma noi lo abbiamo trovato strapieno. Sarebbe furbo gestire un minimo l’afflusso con la prenotazione, anche se la maggioranza continuerebbe a fare il cavolo che vuole. C’è gas per cucinare e per sciogliere la neve e pentolame vario. Ci siamo portati dietro un pò più di due litri di liquidi a testa più una rabboccata dal pentolone, non caricatevi come dei muli, a meno che non ci sia neve da sciogliere (informatevi).
L’orario di partenza è un bel dilemma. Se si parte prestissimo si fa tutto al buio e ci si può sbagliare ogni tanto, se si parte appena dopo le guide (4/4:30) come abbiamo fatto noi si aspetta un’eternità alla “corda della sveglia” causa branco di rimbambiti (e non si può superare facilmente). Se tornassi partirei prima.
Dopo i primi canaponi e lungo il cavo di acciaio abbiamo messo il turbo e siamo riusciti a superare 6/7 cordate (alcune gestivano la progressione da panico!).
Messo i ramponi un pò dopo la “gran corda”, e tenuti fino in punta (in realtà ancora per un tratto della Hoernli).
Tratto pianeggiante dopo il Tyndall abbastanza veloce, si può trovare tappo all'”enjambè”.
I canaponi finali e la “scala Jordan” li ho trovati abbastanza faticosi.
Vetta italiana parecchio comoda, poi cresta espostissima fino a quella svizzera.
La discesa sulla Hoernli è lunghissima, parecchio esposta nel tratto iniziale e brutta, soprattutto se secca. Se inizia a far tardi tassativo fermarsi alla Solvay se no ci si perde al 100%. Noi abbiamo fatto qualche doppia sul pendio nevoso iniziale usando i fittoni. Anche qui perso tempo causa gente lentissima, gente che stava ancora salendo ed era slegata (sicuramente non stile Dani Arnold) e uno in tenuta da corsa (sicuramente non Kilian) che non so come sia riuscito a non scivolare e finire alla base della nord…
Se sul resto della cresta ci fosse ancora neve penso che si scenda abbastanza veloce, in condizioni secche invece noi abbiamo proceduto abbastanza lentamente disarrampicando o camminando e facendo qualche corta doppia qua e la su fittoni e cordini.
Arrivati alla Hoernlihutte per cena, ci hanno servito una misera scodella di zuppa e abbiamo dormito alla bellezza di 100 franchi. In compenso mi sono sfondato a colazione.
Giorno dopo ancora due orette fino alla funivia (altri 50 franchi), poi scesi lungo le piste di Plateau Rosà (attenzione a non farvi falciare dai ragazzi degli sci club) e altra funivia (11 euro) per Cervinia.
Come materiale abbiamo usato un’intera da 40 che basta per scendere sia dalla Cresta del Leone che dall’Hoernli perchè si trovano ancoraggi ovunque, 6 rinvii e 4 friends piccoli.
Il cell prende in Italia, verso la Svizzera poco o niente.

Con Eli per il suo compleanno!!

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