Partiti alle 6, a metà strada fra Molino e Tressi, parcheggio a bordo strada, saliti su sentiero come da itinerario, fino al piccolo pianoro erboso a monte del casotto del Giavino, poi abbiamo puntato dritto alla quota 2919, per pendii erbosi e piccole pietraie. Giunti sotto la meta, abbiamo puntato e raggiunto la cresta sul lato ovest, quota 2890 circa; percorso di cresta impraticabile e molto aereo sul versante Campiglia si apre un baratro. Decidiamo di contornare alla base le rocce sommitali andando verso est, fin quando traviamo un breve tratto roccioso scalinato in basso e fessurato verso l’alto che ci permette di salire in cresta e per brevissima facile cresta aerea raggiungiamo la sommità della Quota 2919. Segue una merita sosta ad ammirare il panorama eccezionale a 360°, poi scendiamo sul versante est all’intaglio e risaliamo alla successiva quota da noi misurata in 2911 metri, discesa ancora sul versante nord e per cenge verso est a raggiungere l’intaglio tra le Punte 3 e 4 poi decidiamo di scendere questo canalino, impresa non proprio delle più semplici per via della presenza sul fondo del canale di neve abbastanza dura e le rocce laterali abbastanza levigate con appoggi e appigli minuscoli, comunque il tratto per fortuna è corto.
Grande e tosto giro, con l’amico Franco, avevamo come obiettivo una punta e ne abbiamo fatte due; giornata spaziale alle 10 eravamo in punta ad ammirare il panorama, proprio della serie “ma cosa vuoi di più dalla vita?”. Come sempre un grande-immenso GRAZIE a Franco per queste grandiose passeggiate in perfette armonia e sincronia.