All’inizio giornata uggiosa, sembrava dovesse iniziare a piovere da un momento all’altro, poi siamo entrati nel limbo della nebbia umida e a quota 2100 circa si sono iniziati a manifestare i primi fenomeni di ghiaccio sulle pietre; pertanto salita molto prudente a scartare i passaggi su pietra salendo su zolle erbose e finalmente verso i 2450 m. siamo emersi dal mare nebbioso per approdare nelle soleggiate pietraie nell’alto canale di salita al Passo Giavino. Un brusco passaggio da clima invernale di nebbia e galaverna, al bel sole caldo quasi estivo! Devo complimentarmi con Franco per l’azzeccata scelta dell’itinerario: un gran gitone faticoso, tosto, ma molto gratificante e anche perché io ero abbastanza dubbioso circa la possibilità di riuscire a salire sulla punta, perché considerata da me, a torto, abbastanza difficile; poi provato a salire e tratto dopo tratto siamo giunti in vetta, senza aver incontrato particolari difficoltà, felici e soddisfatti della nostra impresa. Una considerazione va però fatta: noi non ne abbiamo fatto uso, però per maggiore sicurezza consiglierei almeno l’uso di una corda, perché i passaggi sono facili su buona roccia ben appigliata ma il percorso, dal passo alla vetta, è abbastanza verticale ed esposto.