La partenza è situata presso il Ponte della Calchéira, si oltrepassa l’omonimo ristoro e ci si inoltra nel bosco sulla sinistra del torrente seguendo il sentiero n. 175. Nei pressi del primo tornante del sentiero principale che si impenna per portare in zona Camposc’tin si incontra un piccolo sentiero senza segnali che invece prosegue dritto nel bosco di larici. Si può scegliere quest’ultimo, che sale più gradualmente fino al Plan de la Pontìglia, dove si ricongiunge con quello segnalato. Dopo essersi inoltrati nella valle e usciti dal bosco di larici, si supera una radura, delimitata da una vecchia staccionata che evidenzia l’inizio di un terreno un po’ più selvaggio, con il sentiero che si fa più stretto sul versante ora più scosceso e si inoltra verso la cascata della Piscia da Sagliént. Si attraversa il torrente grazie al ponte di legno. Il sentiero ora guadagna velocemente quota grazie a dei ripidi tornanti, delle catene fisse facilitano il passaggio su alcune rocce esposte. D’ora in avanti il sentiero si farà stretto per via dei continui smottamenti. Qualche centinaio di metri più avanti si attraverserà il torrente per proseguire la salita sulla destra, per trovarsi poi in prossimità del rifugio di emergenza a quota 2420 (situato però alla sinistra del torrente), attenzione a non farsi ingannare perchè il sentiero per la Cima cavalli continua a destra del fiume e non si passa quindi direttamente vicino al rifugio. Si risale il ripido pendio per stretti e ravvicinati tornanti, si giunge poi ad un punto leggermente esposto dotato però di catene fisse e facilmente superabile. Poco più sopra si arriva in questo stupendo anfiteatro (Bochéta dal Cantòn) delimitato dalle due imponenti piramidi di dolomia, la Piza da Sagliént sulla sinistra e la nostra meta la Piza di Cavàgl (Cima Cavalli) sulla destra. Ora ci aspetta la parte più difficoltosa e tecnica di tutta la salita, si gira verso destra e si punta la nostra vetta. Su ghiaioni e roccette e senza una vera e propria traccia, si cerca di mantenere la sinistra seguendo qualche ometto di pietre che ci indicano la direzione. Quando la salita diventa un po’ meno impegnativa si arriva all’anticima dove si ridiscende per una ventina di metri. Un veloce e breve passaggio in cresta (5m) e in pochi minuti per cenge si arriva ad una magnifica vetta solitaria con vista su tutto Livigno. La discesa si percorre lungo la via di salita.