Catinaccio (Cima) Parete Est – Fantasia

Catinaccio (Cima) Parete Est – Fantasia
La gita
pelle2005
5 29/08/2015

Una parete ammirata ogni volta che passavo di li, o per arrampicare cose più piccole, o per trekking o con gli sci. Temuta per la sua imponenza e per le cascate post temporali e valanghe post nevicate che ci ho visto “scivolare”. Oggi giunge il momento di metterci il naso.

Tempi:
– avvicinamento 40min dal Vajolet: preferiamo dormire li per questione di prezzi, location, e salire meno domani, rispetto al Gardeccia o Stella Alpina. La sera prima impieghiamo 40 min dal Gardeccia al Vajolet. Dal Vajolet si scende un po, si prende il sentiero per il passo delle coronelle, e si scorre sotto il paretone fino all attacco.
– salita 10h per noi: sicuramente lenti, ma la via come detto è da cercare, e per noi è pure sostenuta come difficoltà. Poi ci siamo goduti la solitudine sulla parete.
– dall’ultima sosta alla cima 2h: traverso alla base del catino in conserva lunga (passeggiata, I, passi di II e III), poi risalita in slego verso la cresta sud (risalita di non facile individuazione) con I e II. Cresta sud verso nord anche questa un po da cercare, I/II passi di III (evitabili).
– dalla cima alla base dell’attacco della normale 1h30: cresta in discesa con passi di II/III, una doppia “isolata”, poi 5 doppie sul versante ovest (3 sulla normale, 2 in un camino a fianco), alcune attrezzate a chiodi cementati, altre cordini e maglie rapide, tutte con una sola mezza corda.

Indicazioni per ripetizioni:
– la relazione di Bernard è la più veritiera. Bernardi sembra quasi fare dispetto all’apritore: gli sgrada la via e spesso va a fare sosta in altri posti, su spuntoni di dubbia individuazione, inoltre nella parte alta segue un’altra strada, insomma fa un altra via. Indizio chiaro del fatto che sia un dispetto è che..segna comunque le coppie di chiodi di sosta come se fossero fuori via. Mah. Iacopelli parte diverso e finisce diverso, ma è comunque più fedele. E Iacopelli è un visionario: lui vede gli alieni e i cani dentro i razzi aereospaziali.. Nel proseguo mi riferisco a Bernard
– terzo tiro, non fermarsi come ho fatto io allo spuntone pieno di cordini, traversare e salire e c’è la sosta
– sesto tiro, occhio che un bel blocco instabile c’è
– ottava sosta non l’ho trovata, e l’ho fatta su blocchi di roccia, arrivando a pelo con le corde da 60m.
– la nona sosta, seppur ci siamo passati, l’abbiam fatta più in alto, ma non è opportuno
– nel decimo tiro occhio, un chiodo nuovo invita ad andare nettamente a sinistra. Fatelo, poi vi tocca tornare a destra e salire con un attrito boia delle corde, come al sottoscritto
– dodicesima sosta su chiodo e clessidra.
– via da cercare, alcune soste sono anche belle nascoste
– DISCESA: dalla dodicesima sosta, alzarsi un po e iniziare un lungo traverso esposto (tratti di II/II+) su cengetta verso sinistra (faccia a monte). Noi ci siamo portati quasi sopra la cotoletta, da li poi abbiamo iniziato una risalita del catino. Si sale circa dritta, puntando in mezzo a due torrioni (se si guarda le possibilità più a destra, è chiaro che siano delle pareti con almeno del III di parecchi metri!). Si sbuca sulla cresta districandosi alla bene e meglio (in caso di scarsa visibilità, auguri, non ci sono ometti o segni o tracce, oppure noi non li abbiamo visti). Poi si prende la cresta cercando il facile, cosa che non è sempre automatica, e infatti di certo in qualche punto ci siamo complicati la vita. Infine in vetta. Da questa la normale è chiara, sempre cresta, con una doppia dopo pochi minuti dove è sufficiente una mezza corda, poi ancora cresta facile, fino alla forcella. Da qui la serie di doppie per portarsi alla base della parete. Per evitare incastri, facciamo con una sola mezza. Ancoraggio della prima doppia non visibilissimo, comunque è la prima forcella. La prima doppia coincide con il tiro della normale, e anche l’ ancoraggio della seconda doppia è una sosta. Doppia che ci si incastra e ci fa temere, poi viene giu quando ormai sono pronto a risalire sul tiro della normale. Poi giù per il camino (non per la salita della normale), dove si svolge la seconda e terza doppia. NON fermarsi al primo ancoraggio, ma scendere a un altro. (se ci si ferma al primo gruppo di cordini, poi non basta solo una mezza e occorre fermarsi anche al successivo). Quindi dentro il camino la seconda e terza doppia, e l’ancoraggio successivo da cercarsi nettamente a sinistra (una sosta della normale. Altre due doppie sulla normale e si è alla base.

Andrea e Giorgio

Qui racconto:
http://andreaintrip.blogspot.it/2015/08/tutto-per-noi-catinaccio-parete-est-via.html
Qui altre foto:
https://goo.gl/photos/Pfax39UagmCTXV4D6
https://goo.gl/photos/MtnjDk9ThC8LZKki7

Relazione sul Bernard la migliore e la “vera”.
Relazioni utili ma un po’ diverse su Bernardi e Iacopelli.
http://www.alpinia.net/editoria/recensioni/rec_scheda.php?id=957
http://www.ibs.it/code/9788882665708/bernardi-mauro/arrampicare-sul-catinaccio.html
http://www.ibs.it/code/9788883140624/iacopelli-roberto/dolomiti-dintorni.html

Andrea e Giorgio

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