Catena delle Guide traversata Ovest-Est

Catena delle Guide traversata Ovest-Est
La gita
enzo51
5 13/07/2016

Come si possa arrivare a banalizzare una traversata dai connotati esclusivamente alpinistici (avvicinamento dal basso scarsa chiodatura, per non dire nulla del tutto, otto ore minimo di cresta, almeno una dozzina di doppie), riducendola alla stregua di una semplice arrampicata, sinceramente non capisco. Forse perche’ posto nel regno dell’arrampicata per eccellenza delle Marittime, si e’ pensato di dare una connotazione unica al tutto, senza tenere conto minimamente della differenza che sussiste tra semplice arrampicata e fare alpinismo, che e’ ben altra cosa. Partenza ore 4 dal Gias delle Mosche, in meno di due ore al Bozano. Sono le 6 (ancora tutti dormono), per arrampicare non c’e’ bisogno di alzarsi poi cosi’ tanto presto (primo fattore di comodita’). Dal canale a ridosso del rifugio a prendere la cresta un ora da aggiungere, per fare gia’ 3, ma ben altre sette (quelle citate poi nella guida GMI ) c’e ne occorreranno per portare a termine la quasi eterna cavalcata Irta e costellata di cime, vuoto da vertigini, doppie in successione continua..e aggiungiamo.. molta arrampicata, chiodatura carente (un solo spit alla base della Plent). Tanta conserva protetta, una lama orizzontale di 40m da brivido. In arrampicata soltanto, tutti questi problemi trovano difficilmente riscontro. Aggiungiamo pure il vento a complicare ultriormente la situazione, a prospettarsi critica in ogni istante della traversata. Il meteo e’ stato dalla nostra parte. Per fortuna almeno quello. 22 ore non stop, tra viaggio d’andata, avvicinamento. traversata, discesa, e viaggio di rientro in tarda serata. Chi arrampica soltanto, di certo non si va a fare dei mazzi di questo genere. In alpinismo una AD+, gradazione a mio avviso un po stetta. Piu’ consona una D-. poiche’ vanno tenuti in debito conto altri fattori ambientali tipo, la quota, vento gelido, roccia sporca (lichene in gran quantita’) e malsana, senso di isolamento etc etc.

Incontro con Bergamaschi sulle terrazze alla base del Corno giu’ anche loro con le doppie . Discreto affollamento di rocciatori al rifugio. Unici alpinisti vecchio stile, solo noi due.
Con Marco che oggi e’ andato molto da vicino a toccare i propri limiti.

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