Castello (Rocca) – Via Bàlzola+Calcagno+Savio

Castello (Rocca) – Via Bàlzola+Calcagno+Savio
La gita
albertber
5 26/06/2012

Che viaggio! La linea più logica ed estetica della Castello! Rapisce a prima vista: chi passandoci sotto non sentirebbe l’ impulso di tuffarsi in quel diedro, che con la sua conformazione sembra annichilire le leggi della gravità?

Dei tre tiri il più impegnativo è il primo. Benché ottimamente proteggibile, la roccia non è il massimo; la famosa lama è pochi centimetri a sx di un chiodo con un cordino bianco (chiodo e cordino comunque sono buoni, visto quanto li ho tirati…)
Nel secondo e terzo tiro le difficoltà si abbassano notevolmente (eccetto per il ribaltamento sopra la prima sosta) , ci si sposta infatti dal fondo del diedro verso le facili placche poco più a dx.
Se si sceglie la variante savio è consigliabile sostare su due chiodi molto ravvicinati in prossimità di uno scomodo terrazzino (sosta evidente), una decina di metri prima dello strapiombo biancastro. Sostando alla sua base c’è il rischio che una caduta dia alla sosta uno shock troppo statico. Con un tiro da 40 metri quindi ci si ribalta sulla cengia e si sosta comodamente su 3 spit poco a dx. Da qui con 50 metri si raggiunge la croce.

Utile doppiare il giallo BD (#2). Uno serve per rinforzare la sosta alla fine del primo tiro del diedro. L’ altro si posiziona ottimamente nella fessura 3 metri sopra: è talmente buono che mi sono commosso, fosse stato mio l’ avrei lasciato lì come omaggio a Calcagno 😉

Ottimo modo per rilassare i nervi in vista della maturità!

Con il grande Trevor, dagli sci alla magnesite!

Post scriptum: alla terza sosta del diedro ho trovato un cordino in kevlar verde… se il proprietario lo volesse indietro lascio qui la mia mail: [email protected]

Link copiato