Carro (Punta del) da Noasca per l’Alpe Rocci e la cresta SO

Carro (Punta del) da Noasca per l’Alpe Rocci e la cresta SO
La gita
blin1950
5 07/05/2016
Accesso stradale
Nessun problema

Premessa: non abbiamo raggiunto la Punta del Carro, in quanto oltre l’alpe Piampurcetto c’è ancora neve e comunque non rappresentava la nostra meta; la nostra meta era l’Alpe Piampurcetto, per il suo ripido versante sud. Ovviamente ci siamo astenuti a descriverlo come nuovo itinerario, perché il percorso avviene su “ terreni molto impervi, potenzialmente molto pericolosi”.
Partiti dalla strada ex SS 460 davanti al ponte dei Cater (Frazione di Noasca), in direzione Ghier, come peraltro riportato tratteggiato, su Carta Mu della Valle d’Orco, attraversato Rio Ghier tra rovi e sterpaglie varie, risalita la ripida dorsale boscosa e raggiunto i ruderi di Passour, proseguito in direzione di Ciampet, senza peraltro raggiungerlo, in quanto la traccia seguita ci ha portati più a sinistra, quasi sul ciglio del Rio Ghier, raggiunta una pietraia, passata in basso, risalito su varie balze rocciose e raggiunto il Rio ai piedi del conoide di detriti rocciosi, frutto dello scavo della galleria ex AEM. Con un traverso in salita fra le sterpaglie, abbiamo raggiunto il gruppo di baite della Cialma, m. 1627; risaliti dietro le baite , sempre fra le sterpaglie e giunti in vista del canale dove scorre il Rio di Piampurcetto, abbiamo puntato il canale e passati sulla sponda opposta che è meno infestata dai cespugli di ginestre: La salita è proseguita su ripidi pendii erbosi più o meno in verticale fino a raggiungere il traverso, quota 2300 circa, del sentiero di Noasca che conduce comodamente alle Alpi Piampurcetto, m. 2303. In discesa, seguito sentiero segnato tacche bianco-rosse per l’Alpe Giuva, fino al costone, quota 2100 circa, dove in basso appare ben visibile il borgo di Ambrella, discesa dapprima lungo la dorsale, poi ripido pendio erboso e poi cespuglioso prima di Ambrella. Dall’ultimo rudere di case ad est, scesi nel canale boscoso, cercando il passaggio migliore fino a raggiungere il sentiero GTA e per sentiero, raggiunto Costa, Carbonere e Fé; dalla strada passati il ponte per Prà poi su sterrata fino a Borgonuova e Ponte dei Cater a chiusura percorso ad anello.

Gran bel giro su terreni tosti come piacciono a noi, alla ricerca di qualche traccia del vecchio percorso usato dai margari fin verso la fine della seconda guerra mondiale, che sfruttavano questi ripidi costoni che la montagna offriva, per la loro sopravvivenza. Peccato che il tempo meteorologico non è stato dei migliori, ma ci consola il fatto che la pioggia, anche oggi, non l’abbiamo presa!
Un grandissimo GRAZIE all’Amico Franco per la grande idea e per la bellissima giornata trascorsa in buona compagnia!

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