Carro (Colle del) dalla Diga del Serrù

Carro (Colle del) dalla Diga del Serrù
La gita
skijjo
3 05/10/2019

Partenza dal serru’ con 4 gradi alle 8.30, vento e nuvoloni intorno. Decidiamo di partire e decidere se proseguire in base al tempo. Fino alla casermetta sentiero pulito ma accompagnati da un vento freddo. Poi il traverso fino al lago delle rocce piacevole camminata al riparo dell’aria e sole che faceva capolino e ci scaldava. Da qui si sale verso la bastonata che con un lungo saliscendi ci porta ai piedi del ghiacciaio del carro (o quello che rimane). Su percorso interamente su pietraia si arriva verso la zona morenica , qui perdiamo traccia. Anziché abbassarsi per andare a prendere la dorsale ci troviamo più alti. Decidiamo, invece di scendere facciamo un giro a semicerchio di cui attraversiamo il nevaio che sta ai piedi della bastonata del colle e ci convinciamo col sentiero che sale dalla dorsale. Pochi metri e arriviamo all’attacco della via attrezzata. Come citato dalle altre recensioni, ci troviamo al tratto dove è interrotta la bia di accesso. Dopo breve consultazione proviamo a salire. Con un po’ di difficoltà troviamo gli appigli giusti e riusciamo a passare , ma la nostra preoccupazione sarà la discesa. Perché questo tratto oltre al vento si aggiunge anche la neve che ricopre parte del percorso. Cmq decidiamo di arrivare in punta. Salita che in queste condizioni pone difficoltà maggiori, ma alla fine dopo una decina di minuti arriviamo in cima. Qui il vento glaciale e il pensiero per l’ascesa, tempo lo scatto di un paio di foto mangiare qualcosa in modo da recuperare un po’, scendiamo. Nessun problema se non di accurata attenzione, arriviamo al tratto interrotto e qui il mio compagna opta a discendere questo tratto in modo “fantasioso”. Con l’aiuto della neve e che il passaggio e stretto e roccioso, lo utilizziamo come scivolo. Poco ortodosso ma efficace. Il vento ha fatto sentire la sua azione, riportato del verglass . Questo ha portato l’azione di discesa più lenta fino alla fine della dorsale. Da qui in poi, su ottima traccia torniamo indietro fino all’idea di fare il giro ad anello scendendo dal colle del paletto per ricongiungersi al giro del lago. Beh, l’idea non è stata azzeccata. Appena scesi di qualche metro, lungo il ripido canalino ci troviamo ad affrontare il sentiero su terreno ghiacciato dove nemmeno i bastoncini riuscivano ad intaccare. Appena possibile optiamo da uscire da questa traccia e scendiamo lungo la pietraia per avere più stabilità. Alla fine, tanto vi abbiamo messo a salire tanto a scendere arriviamo alla base di partenza. Un giro di sette ore, con un dislivello + di circa 1300 mt e un bel po’ di km di spostamento , è stata una gita di soddisfazione. Forse farla ad agosto e non ad ottobre sarebbe l’ideale.

Come sempre l’apporto e l’esperienza del mio compagno Serafino, si è fatta sentire. E alla fine non c’è niente di meglio che un tagliere e due birre dal pirata per chiudere.

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