Carmelina, Ernesta, Emma (Punte) Traversata Colle del Pas – Colle Bistè da Carnino Superiore

Carmelina, Ernesta, Emma (Punte) Traversata Colle del Pas – Colle Bistè da Carnino Superiore
La gita
carlomolinengo
5 23/11/2023
Accesso stradale
Ok fino alla porta di pian Marchisio. Possibilità di ghiaccio in alcuni brevi punti della salita.

Gita molto divertente. Citando una relazione precedente cresta breve ma incazzata. Nonostante il periodo la neve è praticamente assente, c’è solo un po’ di ghiaccio sui sentieri lato Ellero.

Saliti dalla valle Ellero, la strada è pulita e si percorre tranquillamente con ogni tipo di auto. Partiti dalla porta di pian marchisio alle 7:30, alle 10 eravamo al colle del Pas e alle alle 10.20 abbiamo attaccato la cresta.Si sale per roccette e poi su una placca inclinata senza spit (con fettuccia e moschettone si protegge tranquillamente). La cresta continua poi con una serie di rocce rotte e roccette su cui bisogna arrampicare e disarrampicare fino alla prima calata. Con una doppia da 20 metri si arriva comodamente alla forcella ernesta, ma basta una doppia da 15 metri.

Da qui inizia la parte più difficile, cioè la salita al primo dei tre torrioni della cresta ernesta. La partenza è sul lato Sud, poco più in alto della forcella. Da qui si sale per una fessura fino a portarsi sul filo, dove uno spuntone si presta bene a integrare una fettuccia con moschettone. Ci si sposta quindi sul lato nord dove le uniche protezioni sono due vecchi chiodi (meglio non cadere). La prima parte e bene appigliata ma salendo verso la cima gli appigli per le mani iniziano a scarseggiare mentre per i piedi persiste una cengia/fessurina che si stringe sempre di più. Per guadagnarsi il primo torione si deve trovare l’appiglio giusto sulla cima e issarsi con molta forza verso l’alto. In cima due anelli di sosta garantiscono la sicurezza.

Dalla cima del primo dente si disarrampica brevemente su una lastra, fino a una forcella su cui si deve effettuare una spaccata per passare alla base del secondo dente (spit). Da qui si sale senza troppe difficolta al secondo torrione (anello di sosta). Dal dente di mezzo si scende in modo non dissimile rispetto a quanto fatto prima per un lastrone inclinato (spit) fino a una grossa pietra piatta. Da qui si deve scendere lato Nord sulla via che evita i torrioni della cresta ernesta per poi svoltare a sinistra e riportarsi sul filo nel punto in cui si apre un diedro che porta evidentemente in cima all’ultimo torrione (anello di sosta). Dalla cima di effettua l’ultima calata in doppia per il colletto emma (15 metri abbondanti).

Per la salita a punta emma occorre individuare una fessura vicino alla quale è presente un chiodo, da qui si sale per placche (spit vicino a un vecchio chiodo). Ci si porta dunque in una cengetta erbosa molto verticale (vecchio chiodo) per poi trovare sulla destra due anelli di sosta (30 m di corda circa dal primo spit). Da qui per una facile canale di erba e rocce rotte ci si porta sulla cima di punta Emma, ore 13.40. Per la discesa è sufficiente mantenere il filo fino al colle del bistè su erba e rocce rotte.

Avevamo dietro un set di nut ma non li abbiamo utilizzati. Con una corda da 40 metri si riesce a completare tranquillamente la via.

Grazie a Matilde per questa fantastica cresta. Prima uscita in autonomia riuscita!

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