Predisposta la “manutenzione ordinaria” della via.
Salito con Fiorenzo Michelin (autore della via), si è pulito le fessure, ribattuto i chiodi (qualcuno sostituito), cambiati i cordoni di sosta, ecc.
La via ora è quasi a posto (manca una sosta – scomparsa???- nel tiro successivo a quello più difficile, pertanto meglio fare un tiro corto e sostare alla sosta con catena e poi partire per arrivare alla sosta sotto il tetto).
La via, la prima ad essere aperta sulla parete, ha una bella linea ed è di stampo alpinistico, quindi pochi chiodi e pochi spit, portare martello per ribattere i chiodi e friend sino al numero 3 (BD). Sicuramente meritevole di ripetizione (sono circa 400 m di sviluppo mettendo insieme anche lo zoccolo), ancor di più in queste giornate troppo calde visto che il sole arriva in parete solo verso le ore 13,00.
Le difficolta sono classiche (magari anche qualcosina in più!) ma occorre andare lungo anche per 7/8 m senza avere nulla e poter mettere poco, pertanto un attenzione maggiore ai movimenti e a che cosa si prende in mano.
Per la discesa abbiamo usato le prime tre soste della via, sin sotto il tetto e poi abbiamo preso le soste alla “francese” che riportano alla cengia di partenza, da li con due doppie classiche, sotto lo zoccolo e agli zaini.