La via è pulita ed asciutta. La spittatura alle soste consente di procedere più veloci e sicuri, e non snatura troppo la tipologia di salita…
Attenzione a non perdere la via e ritrovarsi in zone ben più dure, nelle parti che non seguono il filo di cresta.
Utili friend medio piccoli e qualche nut. Ovviamente è bene aver dei cordini o dei chiodi da abbandono, per una eventuale ritirata, specie se dopo la spalla.
L’ultimo tiro, quello con il passo di A0 si affronta da una sosta a chiodi. 2 Possibilità: salire dritti per un diedro strapiombante. Chiodi vecchi e passaggi più duri. Oppure si sale sopra la sosta, eventualmente aiutati da un chiodo e si prosegue per un muro più verticale ma ben appigliato. (1 spit).
Bella gita. Questa volta la montagna ci ha sistemato per bene. Abbiamo perso la via 2 volte e così siam saliti e scesi in punti poco piacevoli. A proposito, non seguire fedelmente gli ometti dopo la spalla, poichè portano ad una forcella, dalla quale si sale per un tiro sul 4° e ci si ritrova poi sulla cima dello sperone con la sosta a spit 15 metri sotto sulla cresta vera e propria.
Noi abbiamo attrezzato una doppia, però così facendo si perde parecchio tempo….
La stanchezza generale poi non ha aiutato, così come il tempo, minaccioso di pioggia e neve..
Insomma siamo stati lentissimi e forse goffi nella progressione. Ovviamente la gita è andata bene e ci siamo divertiti, però la montagna ci ha ricordato che non sempre è tutto scontato….